Rinnovo Patente? Facile ed Economico

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Nuovo ordine mondiale con Trump alla Casa Bianca? Come cambieranno i rapporti con Russia, Cina, India, Australia e non solo…

“Ci sono buone possibilità che il nostro Paese diventi un hub digitale, dal momento che già ci sono diversi elementi e investitori di primaria importanza e lo favorirebbero”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Simone Crolla, direttore generale di American Chamber of Commerce in Italy, rispondendo alla domanda su quali vantaggi porterà la presidenza Trump all’economia italiana e se il nostro Paese potrebbe divenire un hub logistico per il digitale, visto il tenore dei colloqui del governo con le big tech nelle scorse settimane e la vicinanza di Elon Musk al presidente eletto Usa appena eletto.

“Prima di tutto la posizione geografica al centro del Mediterraneo rende l’Italia un ponte naturale tra Africa, Europa centro-settentrionale e Medio Oriente. In secondo luogo, si possono citare le infrastrutture digitali sottomarine già esistenti, i ‘cavi internet’ che vedono nell’Italia uno snodo strategico, per intenderci. Abbiamo già un grande hub di questo genere in Sicilia, che poi si dirama verso la sponda sud del Mediterraneo. Un altro significativo hub parte invece da Genova e, passando per Milano, prende la direzione del Nord Europa. Va, infine, aggiunto anche un elemento politico o geo-politico se vogliamo: dopo il mancato rinnovo degli accordi sulla Via della Seta con Pechino, di fatto l’Italia esce dal progetto cinese e si ri-orienta verso l’asse indo-mediterraneo, fortemente sponsorizzato dagli apparati Usa, in ottica di ‘containment’ ed in ottica del sempre valido pivot verso l’Asia. In conclusione, gli ingredienti per rendere l’Italia un hub euro-mediterraneo, con proiezione verso l’indo-pacifico ci sono già tutti. Resta solo da attendere che nell’impasto venga inserito un lievito politico che possa fungere da booster e questo potrebbe essere identificato nella figura di Elon Musk, che avrà certamente un ruolo, non necessariamente ufficiale, negli anni a venire”, sottolinea il managing director di Amcham, la camera di commercio statunitense in Italia.

Considerando la guerra Russia-Ucraina, la crescente egemonia della Cina e il ruolo dei Paesi Brics, la presidenza Trump porterà un nuovo ordine mondiale? Crolla risponde: “La strutturazione di un nuovo ordine mondiale è già in atto da tempo, a ben vedere. Alcuni individuano il suo inizio nell’annessione manu miltari della Crimea alla Russia avvenuta nel 2014, mentre altri la spostano al post-pandemia con l’accelerazione del decoupling tra Cina e Usa e la ridefinizione delle ‘supply chain’ globali in ottica di ‘reshoring’ e ‘friend shoring’ di marca prevalentemente euro-americana ma non solo. L’avvento di Trump potrebbe costituire un fattore di accelerazione di questo processo. Da un lato cercando un ‘appeasement’ con Mosca, riconoscendogli una limitata zona di influenza in parte degli ex domini sovietici, ma in larga parte andando a rimodellare la zona dell’indo-pacifico con un rafforzamento del ‘Quad’  attraverso un maggiore coinvolgimento del Giappone e una pressione maggiore sull’India perché si schieri più decisamente nel campo occidentale, anche ad esempio, rivitalizzando, l’IMEC, (India-Middle East-Europe Corridor), conosciuto anche con il nome di “via del cotone” come alternativa alla ‘Silk Road’ cinese. Un tragitto di 4.800 km che renderà più veloce del 40% il commercio fra India ed Europa (fonte www.intellinews.com). Inoltre, ci si potrebbe attendere un rinnovato patto nell’anglosfera con il Regno Unito, l’Australia e la Nuova Zelanda, considerando anche la loro strategica posizione nel Pacifico, soprattutto in caso di conflitti tra Usa e Cina in quella parte del mondo”, conclude il direttore generale di American Chamber of Commerce in Italy.

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