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Siria, al-Bashir affronta tutti i temi più scottanti e tranquillizza la popolazione: “Garantiremo i diritti”
La Siria inizia un nuovo capitolo della sua storia, dopo la fuga dello storico presidente dittatore Assad adesso il potere è in mano ai ribelli guidati da Al-Jolani, ma a condurre il paese ad interim sarà un suo fedelissimo. Mohammed al Bashir è lui il nuovo premier ad interim siriano. Finora guidava l’autoproclamato “governo” della provincia di Idlib, roccaforte dei ribelli nel Nord-Ovest. Nato a Idlib 41 anni fa, ha due lauree: una in Ingegneria presa ad Aleppo nel 2007 e l’altra in Sharia, la legge coranica, conseguita a Idlib nel 2021.
“Abbiamo cominciato il lungo lavoro che ci attende con tutti i ministri e il clima è stato di collaborazione – dice al Bashir a Il Corriere della Sera – sappiamo di ereditare un’amministrazione elefantiaca tormentata dalla corruzione. In fondo il regime si è divorato da solo, ma nel frattempo la gente viveva male. Nei forzieri ci sono solo sterline siriane che valgono poco o niente. Con un dollaro americano si comprano 35 mila nostre monete. Non abbiamo valuta estera e per quanto riguarda prestiti e obbligazioni stiamo ancora raccogliendo i dati. Quindi sì, finanziariamente stiamo molto male“.
“Il nostro obiettivo – prosegue al Bashir a Il Corriere – è quello di far tornare i milioni di profughi siriani che sono all’estero. Il loro capitale umano, la loro esperienza permetterà di far fiorire il Paese. Il mio è un appello a tutti i siriani all’estero: la Siria ora è un Paese libero che ha guadagnato il suo orgoglio e la sua dignità. Tornate”. Al-Bashir poi ha precisato che questo nuovo governo resterà in carica solo fino a marzo 2025. Il capo del Comitato di Liberazione del Levante, Al Jolani, intanto, ha diramato 160 taglie per criminali di guerra del regime del presidente Bashar Assad. “Si tratta – prosegue il neo premier al-Bashir a Il Corriere – di responsabili di crimini prima e durante la rivoluzione siriana del 2011. Stiamo parlando di persone che hanno fatto sparire migliaia di cittadini nelle prigioni per decenni. Un numero enorme di siriani sono stati perseguitati e arrestati durante la rivoluzione“.
“In quella lista – continua – ci sono i responsabili del bagno di sangue. Si tratta di personaggi ben noti, che hanno torturato e ucciso. Nella maggior parte dei casi le loro responsabilità sono documentate da istituzioni internazionali e organizzazioni non governative per i diritti umani”. Poi al-Bashir fa il punto sull’appartenenza di molti del gruppo che ha conquistato la Siria in Al Qaeda o nello Stato Islamico di Al Bagdadi ed esclude la volontà di costruire un nuovo Stato Islamico. “I comportamenti sbagliati di alcuni gruppi islamisti hanno portato molte persone soprattutto in Occidente ad associare i musulmani al terrorismo e l’Islam all’estremismo. Si è trattato di comportamenti errati e di mancanza di comprensione. Così è stato travisato il significato di Islam, che è “religione della giustizia”. Noi proprio perché islamici garantiremo i diritti di tutti i popoli della Siria“.
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