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Papa: Leone XIV ai cardinali, “so di poter contare sulla vostra vicinanza”
Leone XIV oggi nell’Aula del Sinodo ha incontrato i cardinali. “Nella prima parte di questo incontro – ha spiegato dopo la recita di una Ave Marioa in latino – c’è un piccolo discorso con le riflessioni che vorrei condividere con voi. Ma poi ci sarà una seconda parte, un po’ come l’esperienza che molti di voi avete chiesto, di una specie di condivisione con il Collegio Cardinalizio per poter sentire quali consigli, suggerimenti, proposte, cose molto concrete, di cui si è già parlato un po’ nei giorni prima del Conclave“.
Nel discorso introduttivo, papa Prevost ha ringraziato i cardinali: “Ringrazio tutti voi per questo incontro e per i giorni che lo hanno preceduto, dolorosi per la perdita del Santo Padre Francesco, impegnativi per le responsabilità affrontate insieme e al tempo stesso, secondo la promessa che Gesù stesso ci ha fatto, ricchi di grazia e di consolazione nello Spirito. Voi, cari Cardinali, siete i più stretti collaboratori del Papa, e ciò mi è di grande conforto nell’accettare un giogo chiaramente di gran lunga superiore alle mie forze, come a quelle di chiunque.
La vostra presenza mi ricorda che il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità. So prima di tutto di poter contare sempre, sempre sul suo aiuto, l’aiuto del Signore, e, per sua Grazia e Provvidenza, sulla vicinanza vostra e di tanti fratelli e sorelle che in tutto il mondo credono in Dio, amano la Chiesa e sostengono con la preghiera e con le buone opere il Vicario di Cristo”.
“Nei giorni scorsi, abbiamo potuto vedere la bellezza e sentire la forza di questa immensa comunità, che con tanto affetto e devozione ha salutato e pianto il suo Pastore, accompagnandolo con la fede e con la preghiera nel momento del suo definitivo incontro con il Signore”. Così Papa Leone XIV incontrando i membri del Collegio cardinalizio. Dopo il discorso il Pontefice ha voluto con i cardinali conversare riprendendo alcuni temi e proposte emersi negli interventi delle Congregazioni Generali. “Abbiamo visto qual è la vera grandezza della Chiesa, che vive nella varietà delle sue membra unite all’unico Capo, Cristo, ‘pastore e custode’ delle nostre anime”, ha sottolineato il Papa che più volte ha ricordato il suo predecessore Francesco.
Papa: mio nome? Oggi sfida Chiesa è “Rerum novarum” per IA
“Diverse sono le ragioni” che hanno fatto sì che Prevost scegliesse il nome di Leone XIV. E’ lui stesso a spiegarlo nell’incontro con i membri del Collegio cardinalizio. “Principalmente perché il Papa Leone XIII con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”, ha sottolineato il Pontefice.
Papa: Leone XIV, “un umile servitore di Dio e dei fratelli”
“Il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno Successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo”. Lo ha sottolineato papa Prevost incontrando a porte chiuse i cardinali in Vaticano. Prima un suo discorso, poi spazio al dialogo e al confronto. “Bene lo hanno mostrato – ha detto – gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre. Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede”.
“È il risorto, presente in mezzo a noi, – ha osservato -che protegge e guida la Chiesa e che continua a ravvivarla nella speranza, attraverso l’amore «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» . A noi spetta farci docili ascoltatori della sua voce e fedeli ministri dei suoi disegni di salvezza, ricordando che Dio ama comunicarsi, più che nel fragore del tuono e del terremoto, nel ‘sussurro di una brezza leggera’ o, come alcuni traducono, in una ‘sottile voce di silenzio’. È questo l’incontro importante, da non perdere, e a cui educare e accompagnare tutto il santo Popolo di Dio che ci è affidato”.
Papa: ai cardinali, “Re merita un applauso se non di più”
L’incontro di papa Prevost con i cardinali in Vaticano è iniziato con un breve saluto del cardinale decano. Quindi ha preso la parola Leone XIV: “Ringrazio il Decano del Collegio Cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re – merita un applauso, almeno uno se non di più –, la cui sapienza, frutto di una lunga vita e di tanti anni di fedele servizio alla Sede Apostolica, ci ha molto aiutato in questo tempo. Ringrazio il Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Cardinale Kevin Joseph Farrell – credo che è qui presente –, per il prezioso e impegnativo ruolo che ha svolto nel tempo della Sede Vacante e della Convocazione del Conclave”.
Papa Prevost ha poi rivolto il suo pensiero “anche ai fratelli cardinali che, per ragioni di salute, non hanno potuto essere presenti e con voi mi stringo a loro in comunione di affetto e di preghiera“. Il suo pensiero a papa Francesco: “In questo momento, ad un tempo triste e lieto, provvidenzialmente avvolto dalla luce della Pasqua, vorrei che guardassimo assieme alla dipartita del compianto Santo Padre Francesco e al Conclave come a un evento pasquale, una tappa del lungo esodo attraverso cui il Signore continua a guidarci verso la pienezza della vita; e in questa prospettiva affidiamo al «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» l’anima del defunto Pontefice e anche il futuro della Chiesa”.
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