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Migranti, la denuncia del Consiglio d’Europa: “Maltrattamenti e gente sedata con psicofarmaci”
Italia rimandata dal Consiglio d’Europa in tema di migranti. Nei centri di permanenza per i rimpatri i migranti vengono maltrattati e sedati con psicofarmaci. Lo denuncia il Consiglio d’Europa in un rapporto redatto dopo la visita condotta tra il 2 e il 12 aprile in 4 dei 9 centri operativi in Italia. L’organo anti-tortura del Consiglio d’Europa, il Cpt, afferma di “aver riscontrato diversi casi di presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte di agenti di polizia”. Inoltre, nel report si rileva “la pratica diffusa della somministrazione di psicofarmaci non prescritti e diluiti in acqua, come documentato nel centro di Potenza”.
La maggior parte dei maltrattamenti e di uso eccessivo della forza su cui il Cpt ha ricevuto denunce, corroborate da prove, si sono verificati durante “eventi critici” – tentativi di fuga, atti di vandalismo, proteste e disordini, nonché episodi di agitazione psicomotoria di singoli detenuti – che hanno richiesto l’intervento dei gruppi speciali interforze. Il Comitato evidenzia di “essere consapevole che il compito delle unità d’intervento è spesso difficile e pericoloso e che l’uso della forza contro i detenuti potrebbe essere necessario nello svolgimento di tale compito”, ma ritiene che gli interventi nei centri debbano avvenire in presenza di un’autorità pienamente indipendente sia dalle forze di sicurezza interessate sia da chi gestisce la struttura che abbia il compito di osservare e successivamente riferire sul modo in cui è stato condotto l’intervento. La presenza di un’autorità di questo tipo, afferma Strasburgo, avrebbe un effetto dissuasivo nei confronti di chiunque abbia intenzione di maltrattare le persone detenute e faciliterebbe notevolmente l’indagine di eventuali di maltrattamenti e la corretta attribuzione di eventuali colpe.
Migranti, l’Italia al Consiglio d’Europa: “Pronti a cooperare sui Cpr”
“Le Osservazioni nazionali italiane al Rapporto oggi pubblicato dal Comitato Europeo per la Prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt) forniscono riscontri puntuali alle criticità espresse dal Rapporto in esito ai sopralluoghi effettuati, nel quadro della sua sedicesima visita in Italia, nei Cpr di Milano, Gradisca, Potenza e Roma dal 2 al 12 aprile 2024 e, allo stesso tempo, mostrano l’evoluzione delle misure nazionali per soddisfare le raccomandazioni espresse, in particolare sul sistema di trattenimento dei migranti nei Cpr, e la disponibilità italiana a continuare a lavorare con il Cpt su tutti i punti sollevati dal Rapporto.” E’ quanto si legge in una nota della Rappresentante Permanente dell’Italia presso il Consiglio d’Europa.
“In questo senso, assume particolare rilevanza l’attività del Gruppo di lavoro, istituito con Decreto del 15 febbraio 2024 del Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, incaricato della raccolta dell’analisi dei dati, dei documenti e segnalazioni fornite dalle Prefetture nonché dall’effettuazione di periodiche visite di monitoraggio all’interno dei CPR di Roma, Caltanissetta, Bari, Milano e Macomer tra marzo e settembre 2024. Nel ribadire pieno sostegno agli obiettivi della Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, l’Italia riafferma il proprio impegno a cooperare pienamente con le attività del Comitato, come in occasione dell’incontro a Roma del 29 ottobre 2024 tra il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il Presidente del Cpt, Alan Mitchell, e come riconosciuto dallo stesso Rapporto in merito alla collaborazione stabilita, durante la visita, con le Autorità italiane a tutti i livelli, e al rapido accesso ricevuto a tutti i luoghi di trattenimento”, si legge nella nota.
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