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Incontro al Mimit in vista della sottoscrizione dell’Accordo di Programma interistituzionale

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, ha incontrato a Palazzo Piacentini i principali attori del settore siderurgico italiano, illustrando loro il piano di piena decarbonizzazione dello stabilimento ex Ilva di Taranto in vista della sottoscrizione dell’Accordo di Programma interistituzionale prevista domani al Mimit. All’incontro hanno partecipato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, insieme ai vertici di Acciaierie Venete, AFV Acciaierie Beltrame, Arvedi Cremona, Cogne Acciai Speciali, Danieli & C. Officine Meccaniche, Feralpi Group, Gruppo Pittini, Marcegaglia Group, Valbruna e Renexia. Hanno preso parte alla riunione anche i commissari straordinari di Ilva e AdI in amministrazione straordinaria.

Nel corso dell’incontro, il Ministro Urso ha espresso apprezzamento per l’impegno del settore siderurgico italiano, che ha già reso l’Italia il Paese più avanzato al mondo nella produzione di acciaio green, grazie alla presenza di 34 forni elettrici distribuiti in 29 città italiane, per una capacità produttiva complessiva pari a 23 milioni di tonnellate. “Dobbiamo ora completare questo percorso, come già fatto a Terni e Piombino, con la piena decarbonizzazione degli stabilimenti dell’ex Ilva, per fare dell’Italia il primo Paese in Europa a produrre solo acciaio green” ha dichiarato il Ministro durante l’incontro. “Parliamo di una tecnologia già operativa in 29 città italiane – ha aggiunto -, la soluzione più avanzata sia dal punto di vista produttivo che sotto il profilo della tutela ambientale e sanitaria. È quanto realizzeremo anche a Taranto, dove gli esistenti altiforni saranno progressivamente sostituiti da forni elettrici di ultima generazione, basati sulla tecnologia più moderna e sicura oggi disponibile sul mercato, trasformando il polo ionico nel più grande stabilimento siderurgico green d’Europa”.

Approfondito inoltre il progetto del Polo DRI, anche alla luce delle conclusioni del Comitato tecnico sull’approvvigionamento del gas. La realizzazione, che avverrà a cura della società DRI d’Italia, “rappresenta un passo fondamentale per l’autonomia strategica della siderurgia italiana” ha precisato il Ministro. Riguardo alla localizzazione del polo, “la prima scelta spetta a Taranto, per ragioni morali, storiche, economiche, sociali e produttive”, ha ribadito Urso, precisando che, qualora il Comune di Taranto non fosse nelle condizioni di esprimersi domani al tavolo conclusivo sull’accordo interistituzionale in programma al Mimit, sarà comunque necessario definire obiettivi e modalità del piano di decarbonizzazione, ai fini dell’aggiornamento della gara in corso. Gli aspetti relativi alla localizzazione del Polo DRI – e, quindi, dell’approvvigionamento del gas tramite nave rigassificatrice – saranno approfonditi con gli Enti Locali coinvolti non appena se ne verificheranno le condizioni da parte del Comune di Taranto.

Nel corso dell’incontro, gli attori del settore siderurgico italiano hanno evidenziato al Ministro come la competitività del comparto dipenda in modo diretto dai costi energetici e dall’approvvigionamento del rottame ferroso. Urso ha quindi evidenziato l’impegno del Governo a livello europeo a sostegno del settore siderurgico, ribadendo lo sforzo per limitare l’export di rottame ferroso e illustrando i due non paper promossi dall’Italia: il primo sulla revisione del CBAM, presentato insieme alla Polonia, l’altro sulla siderurgia, elaborato con la Francia, da cui è nata l’Alleanza per il futuro delle industrie energivore, che vede l’Italia insieme ad altri dieci Paesi UE impegnati nella revisione delle normative europee, con l’obiettivo di rendere l’industria siderurgica europea più sostenibile e competitiva. Un obiettivo oggi ancora più necessario e urgente, alla luce delle ristrutturazioni di mercato conseguenti ai negoziati tuttora in corso tra l’amministrazione americana e gli altri Paesi.

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