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Giustizia: ‘a evento e in tv contro governo’, chiesta pratica contro segretario Md

Le dichiarazioni in tv e a un evento pubblico rese da un magistrato e segretario di corrente finiscono all’attenzione del Csm. A chiedere l’apertura della pratica sono state due consigliere laiche del centrodestra di palazzo Bachelet, Isabella Bertolini in quota Fratelli d’Italia e Claudia Eccher in quota Lega. Oggetto della richiesta, già all’ordine del giorno della Prima Commissione del Csm e trasmessa alla Procura Generale della Cassazione, sono le dichiarazioni riportate da organi di stampa di Stefano Musolino, magistrato e segretario di Magistratura Democratica, nel corso della manifestazione “No ponte” dello scorso ottobre a Villa San Giovanni. Un evento, si spiega nella richiesta citando un articolo di un quotidiano, organizzato da un’associazione “avente una spiccata connotazione antigovernativa” e in questa occasione “Musolino ha affermato: ‘Siamo molto preoccupati’; ‘esiste un problema di gestione del dissenso che non può essere affrontato attraverso strumenti penali’. ‘Stiamo vivendo un momento in cui si presentano davanti a noi scelte molto importanti. I conflitti possono essere deleteri se non si basano sul rispetto reciproco delle posizioni e possono essere invece molto fruttuosi se vengono gestiti e governati. Ma per farlo, non si può ricorrere allo strumento penale. Non si possono inventare nuove norme per radicalizzare il dissenso e, addirittura, criminalizzarlo’”. Parole “di contenuto politico” che per le due consigliere rappresentano “una violazione dei principi costituzionali di imparzialità e indipendenza”. A queste affermazioni le consigliere affiancano quelle pronunciate sempre da Musolino mentre era ospite nella trasmissione “Piazza Pulita” lo scorso 24 ottobre chiedendo l’apertura di una pratica in Prima Commissione e “presso le altre articolazioni consiliari competenti individuate dal Comitato di Presidenza anche al fine di eventuali profili disciplinari”.

Giustizia: Anm, pratica su Musolino? È richiesta di silenzio

“Questa non è più una pretesa di imparzialità, ma richiesta di silenzio. E non è accettabile, un magistrato su temi di giustizia può intervenire argomentando, spiegando, perché è il nostro specifico campo professionale, non si può chiedere il silenzio in nome dell’imparzialità. Si sta oltrepassando il confine del possibile. È una cosa è l’imparzialità, un’altra la soggezione silenziosa al governo. Non è nella cifra della nostra fisionomia costituzionale e democratica”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, a margine della sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell’Anm, commentando la richiesta di un’apertura di pratica nei confronti del segretario di Magistratura democratica Stefano Musolino avanzata dalle due consigliere laiche del Csm Isabella Bertolini e Claudia Eccher.

Giustizia: Anm, ‘uniti per autonomia e indipendenza’

“Veniamo da un periodo di attacchi ai magistrati delle sezioni specializzate, prima di Roma, poi di Bologna, poi Catania, Palermo e ancora Roma. Attacchi che hanno messo a fuoco quella che era in qualche modo anche una visione della giurisdizione. Cioè una legge da applicare e non da interpretare”. Lo ha detto Salvatore Casciaro, segretario dell’Anm, nel corso nel corso della sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell’associazione dei magistrati. “La magistratura si è levata in termini unitari senza distinzioni e senza distinguo – ha proseguito -, in questo ho apprezzato molto anche il pronunciamento recente della I commissione del Csm in difesa dei magistrati di Bologna”. Questo perché, ha sottolineato Casciaro, “i magistrati italiani, tutti, rivendicano quello che è il loro diritto-dovere all’interpretazione della legge in autonomia e indipendenza”. “Si è cercato anche di spaccare i magistrati, tra i magistrati buoni e i magistrati meno buoni, politicizzati, comunisti – ha concluso -, in realtà i magistrati sono uniti, mai come in questo momento, nel rivendicare e difendere quelle che sono le caratteristiche fondamentali della funzione, dell’indipendenza e dell’autonomia”.

Giustizia: Gasparri (FI), Anm sottocorrente sinistra

“Dacci oggi il nostro comizio quotidiano di Santalucia. Che oggi, in una giornata di teorico silenzio elettorale, fa la staffetta con i suoi amici della sinistra e continua a dire una serie di cose false e non fondate contro la separazione delle carriere e negando l’evidente faziosità di molti magistrati, che fanno politica e fanno un uso politico della giustizia. Le argomentazioni di Santalucia sono risibili. Bene hanno fatto nel Csm alcuni consiglieri a chiedere l’apertura di una pratica su un magistrato iperpoliticizzato, ma credo che si possano aprire molte pratiche su tanti magistrati che con comizi ed esternazioni dimostrano la mancanza di indipendenza di troppi settori politicizzati della magistratura. Santalucia fa il portavoce di tutto ciò e sostiene cause perse. Noi vogliamo una giustizia seria, quella che ha offerto eroi alla patria, invece che chiacchieroni al cicaleccio dei talk show e delle interviste quotidiane. Il comizio di Santalucia va respinto al mittente. E chiediamo, anzi, alla magistratura di dimostrarsi seria, per esempio intervenendo contro quelli che hanno messo a ferro e fuoco ieri Torino ferendo i poliziotti. Ci sono i volti e le immagini in tutti i telegiornali. E che fa la procura di Torino? Si sveglino. Colpiscano quelli che seminano violenza e dicano al loro amico Landini che parlare di rivolta è un atteggiamento irresponsabile. Hanno fatto insieme i congressi, nei giorni scorsi, e agiscono sullo stesso versante politico. L’Anm è una sottocorrente della sinistra, non è un’associazione che possa rappresentare l’intera magistratura e i magistrati, forse la maggioranza, che non condividono, facciano sentire la loro voce per non essere rappresentati soltanto da attivisti minori della sinistra”. Lo dichiara il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri.

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