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Milan, le prove del nove fallite dopo Inter e Real Madrid

La bella vittoria nel derby contro l’Inter venne quasi cancellata con un colpo di spugna quindici giorni dopo dal ko sul campo della Fiorentina, che portò in dote una sosta amara per il Milan.

La storia si ripete a poche settimane di distanza: successo spettacolare al Bernabeu contro il Real Madrid, offuscato dal 3-3 di Cagliari.

Un’altra ‘prova del nove’ non superata da una squadra che proprio non riesce a decollare in questa stagione.

Guardare la classifica porta ansie: meno 8 dal Napoli e 7 dal quartetto Inter-Atalanta-Fiorentina-Lazio, con la Juventus che ha 6 punti d vantaggio. Vero, c’è da recuperare il match di Bologna, ma la partita in meno è un punto di domanda che il Diavolo dovrà trascinarsi per diversi mesi.

Cagliari-Milan, più ombre che luci

Il presente racconta di una prova con più luci che ombre sul campo del Cagliari. D’accordo l’assist magico di Tijjani Reijnders (mezza Europa che conta lo segue, il Milan lavora per un rinnovo al 20230 che lo blindi dalle sirene tentatrici) o la doppietta di un Rafa Leao scintillante, ma il Milan ha sofferto tanto, troppo contro la squadra di Davide Nicola.

Alle cronache sono passati gli errori individuali. Sul 2-2 quello di Fofana (retropassaggio sbagliato che ha lanciato Zappa in gol) e sul 3-3 quello di Theo Hernandez che lascia la zona scoperta (e Zappa ringrazia siglando la sua prima doppietta in serie A).

“Problema difensivo, mancanza di aggressività sui cross, in area, sui duelli aerei. E’ un segnale di mancanza di aggressività in questo momento. Abbiamo sofferto sempre sui cross. Perdere il 69% dei duelli aerei è un segnale”, l’analisi di Fonseca a Milan Tv dopo il pareggio di Cagliari.

Cagliari-Milan, le scelte di Fonseca che fanno discutere

Restano però anche le perplessità per alcune scelte del mister rossonero. Sabato Musah è partito in panchina (entrando solo nei minuti finali), dopo una prova convincente sua tra i 3 di centrocampo a Madrid pochi giorni prima. Invece nel match di Cagliari si è rivisto un Milan a trazione anteriore con Pulisic-Chukwueze-Leao-Camarda. D’accordo il grande lavoro di sacrifico e corsa chiesto all’ottimo (e generoso) Capitan America e ai 4 davanti in generale, ma la sensazione di una sofferenza in mezzo al campo è stata molto forte, con il duo FofanaReijnders a dover navigare nel mare in tempesta.

In difesa la scelta è caduta su Thiaw-Pavlovic come coppia centrali contro un Cagliari (quanto si è sentita l’assenza di Matteo Gabbia, tornerà dopo la sosta) che aveva puntato su una formazione molto offensiva e con giocatori rapidi: l’impressione che uno con il passo di Tomori in mezzo alla difesa rossonera sarebbe stato (molto) utile dal primo minuto.

Infine il cambio all’81° di Leao: il portoghese era parso brillante, forse un po’ affaticato dopo un match intenso, ma – con il vantaggio di un gol e la possibilità di trovare magari qualche ripartenza – aveva senso levare dal campo il pericolo pubblico numero 1 della difesa avversaria?

Il Milan di Fonseca tra (troppi) gol presi e mancanza di continuità

Questo per quanto concerne il match di Cagliari. Dopodiché restano i numeri complessivi di questo Milan che ha preso più gol di quello di Stefano Pioli tra campionato e Champions League sin qui (20 a 18, di cui 14 in campionato), spesso ha chiuso i suoi match incassandone almeno un paio (7 partite su 15) e comunque anche quando non è accaduto ha concesso sempre troppo agli attacchi avversari. D’accordo le vittorie nei big match contro Inter e Real Madrid (ma ci sono anche state le sconfitte con Liverpool-Bayer Leverkusen e Napoli), però questo Milan fatica a trovare una continuità in stagione (mai 3 vittorie consecutive sin qui).

Senza contare le troppe partite (soprattutto in trasferta) in cui il Milan è parso avere un approccio troppo morbido al fischio d’inizio, passando in svantaggio e correndo troppi rischi (salvo talvolta) riuscire a reagire nei secondi tempi). Un trend questo non nuovo: secondo i dati elaborati da Opta il Milan è la squadra che, nelle ultime tre stagioni, ha subito il maggior numero di gol (10) nei primi 5 minuti di gioco.

Se non si cambia marcia, così facendo si allontana non solo la zona scudetto, ma anche la corsa a un posto Champions alla lunga può farsi complicata.

Milan, il rebus Theo Hernandez

E poi c’è Theo Hernandez. Il campione francese sta vivendo una stagione di sofferenza: qualche lampo dei suoi, qualche match importante, ma anche sofferenze difensive, l’espulsione di Firenze (dove aveva sbagliato anche il rigore che teoricamente doveva tirare Christian Pulisic). La prova di Cagliari è stata decisamente insufficiente ed è tornato nel mirino della critica.

In più resta aperto il rebus sul suo futuro con il contratto in scadenza tra meno di due anni (30 giugno 2026). Attualmente ha un ingaggio attorno ai 4,5 milioni e la sua intenzione è di restare rossonero, ma si qui non è stata trovata un’intesa per il rinnovo…

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