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Borse mondiali, forte rialzo per tutte dopo la stop ai dazi deciso da Trump

Donald Trump alla fine ha ceduto, dazi sospesi a tutto il resto del mondo per tre mesi. L’unico Paese non inserito in questa lista è la Cina, con cui la guerra commerciale continua senza esclusioni di colpi, siamo al 125% imposto dagli Stati Uniti, contro l’84% applicato da Pechino nei confronti degli Usa. Ma la notizia della sospensione dei dazi ha scatenato in positivo le borse mondiali, anche quelle asiatiche nonostante lo scontro Trump-Xi. Le aperture dei mercati sono tutte in forte rialzo. In Giappone, il Nikkei 225 è salito del 7,2% a 33.999,33, mentre a Seul il Kospi è in crescita di oltre il cinque per cento. In Australia, l’ASX 200 della borsa di Sydney è balzato di oltre il 6%.

Già ieri era apparsa chiara la reazione dei mercati all’annuncio del temporaneo stop alle nuove tariffe, con Wall Street sugli scudi: l’indice Dow Jones era salito di quasi l’8%, mentre il Nasdaq è salito del 12,2% segnando la sua migliore giornata in 24 anni. In rialzo anche le azioni delle case automobilistiche, che erano crollate per tutta la settimana, malgrado al momento i dazi Usa al 25% sulle auto sembrano confermati: Toyota e Nissan sono salite dell’8%. Anche le aziende tecnologiche legate ai chip, che avevano sofferto delle incertezze sulle catene di produzione dell’elettronica in Asia, hanno registrato una forte ripresa, come Advantest (+15%) e Screen Holdings (+10,5%) a Tokyo, o SK Hynix (12,3%) a Seul.

Infine, il colosso giapponese dell’acciaio Nippon Steel è balzato del 5,4%. Tuttavia, in un segno di persistente nervosismo degli investitori, nonostante l’inversione a U di Washington e il rimbalzo delle borse, i beni rifugio sono rimasti molto ricercati. La valuta giapponese, considerata sicura, è salita dello 0,64% contro il dollaro, a 146,83 yen, e l’oro, bene rifugio per eccellenza di fronte all’incertezza, ha guadagnato lo 0,5% a 3.097 dollari l’oncia.

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