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Scontro Bersani-La Russa sulla manifestazione di Bologna. Il caso diventa politico

La manifestazione di CasaPound a Bologna e i successivi scontri tra i collettivi antifascisti e la polizia hanno generato anche inevitabilmente un acceso dibattito politico. L’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani è molto netto sui fatti di sabato: “I fascisti davanti alla stazione di Bologna? Una roba da brividi”. Ma il parere del presidente del Senato Ignazio La Russa va in direzione opposta: “La sinistra dovrebbe tagliare questa sorta di cordone ombelicale che la lega a certe compagnie”. Bersani entra ancora di più nel dettaglio: “Sarà – spiega il dem a La Stampa – che sono segnato dal fatto di essere arrivato lì il mattino della strage, ma è inaccettabile vedere emblemi fascisti, sentire slogan e canzoni fasciste a pochi passi dalla stazione. Dopodiché, io dico sempre che la violenza distrugge ogni buona ragione, quando la fai e quando te la fanno. Bisogna sempre cercare di evitarla, ma certamente è stata una provocazione molto grave per una città che ha vissuto quel che ha vissuto – aggiunge –. Quindi, non guardiamo tanto agli antagonisti, guardiamo quelli che hanno reagito affacciandosi alle finestre, sentiamo cosa pensa la gente di Bologna, cerchiamo di non ferirla in un sentimento profondissimo”.

Ma appunto, La Russa ha idee opposte: “C’è un cordone ombelicale – dice il presidente del Senato a Il Corriere della Sera – che la sinistra deve decidersi a recidere. Non basta essere d’accordo su principi generali, come l’antifascismo, per unirsi a qualsiasi compagnia. Le compagnie bisogna scegliersele. O si finisce per offrire un ombrello ai violenti. Se CasaPound in piazza a Bologna ci poteva andare? La Costituzione garantisce a tutti il diritto di manifestare, nel rispetto delle norme. Si può essere d’accordo oppure no con le ragioni di chi manifesta, ma non si può pretendere che si vietino quando le autorità preposte ne riconoscono la liceità. E a Bologna la Questura ha autorizzato dando prescrizioni molto restrittive ai manifestanti di CasaPound. Per avere subito troppi divieti a manifestare, sin da quando ero giovane, io stesso non chiederei mai di vietarne una. E d’altronde, anche l’iniziativa che ha avuto poi chiari connotati antisemiti organizzata a Milano, non è stata vietata proprio per il diritto di tutti a manifestare. Nessuno di noi, però, si offre di andare in corteo con gruppi estremisti. Certa sinistra, invece, scende in piazza con i facinorosi“.

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