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“Non siamo disposti ad accettare tutto soltanto per battere la destra. Non ci interessa vincere a tutti i costi per una poltrona”. Dopo l’approvazione della delibera per la vendita di San Siro a Milan e Inter, i Verdi stanno valutando se restare o meno in maggioranza: “Una decisione che deve essere presa in modo collegiale” spiega la consigliera comunale Francesca Cucchiara. “Possibilmente evitando fughe in avanti e personalismi” aggiunge in relazione allo strappo dell’altro consigliere del gruppo dei Verdi Carlo Monguzzi.
Secondo Cucchiara “c’è una questione di dignità politica che non può essere liquidata”. Il sindaco Sala, però, parla di una maggioranza solida: “Invece che minimizzare, bisognerebbe intanto riconoscere che c’è un problema”. Anche il Pd vorrebbe provare a ricucire con la parte più ambientalista della coalizione: “Ma non puoi fare un affronto così pesante e poi chiedere di andare avanti come se nulla fosse”. I dem “rimangono un nostro interlocutore e non mettiamo in discussione il campo largo. Però, per battere la destra, bisogna fare la sinistra…”. L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO
Cucchiara, quali sono le sensazioni pochi giorni dopo l’approvazione della delibera?
Mi hanno scritto tante persone, più di quelle che mi aspettavo, ringraziandoci per aver tenuto il punto. Dall’inizio della legislatura era chiara la nostra contrarietà a questo progetto. Ma le modalità che hanno portato all’approvazione di un accordo sbilanciato estremamente a favore dei privati, con un dibattito molto compresso, mi fanno dire che si è superato il limite di ciò che può essere considerato tollerabile, seppur nella divergenza di vedute. C’erano dei pareri del Comitato Antimafia da considerare. Hanno preferito tirare dritto approvando la delibera con l’aiuto di Forza Italia e con una tagliola che ha stralciato anche i nostri emendamenti. Un gesto grave, perché è una pratica che si usa con l’opposizione quando fa ostruzionismo. Invece l’hanno usata contro una parte della loro maggioranza, noi compresi, che non stava facendo alcun ostruzionismo. Oltretutto erano emendamenti che riprendevano le note del comitato Antimafia.
Lei e il suo collega dei Verdi Tommaso Gorini siete sempre stati allineati. Resterete in maggioranza?
Questa è una decisione che ha delle forti implicazioni politiche e quindi va presa in maniera collegiale. Ci dovrà essere un’interlocuzione con gli organismo dirigenziali, dopodiché ritengo opportuna anche una consultazione dal basso, con la nostra base. Perché le persone, e lo dimostrano i messaggi che stiamo ricevendo, hanno bisogno di dire la loro su questa vicenda. Senza una nostra comunità non si va da nessuna parte.
Monguzzi ha già parlato di promesse disattese durante questo mandato.
Monguzzi non è iscritto ai Verdi, fa quello che ritiene liberamente. Dal momento che non vuole aspettare la decisione del gruppo, non ho capito se si tirerà fuori anche dal gruppo consiliare. Vedremo…
Per il sindaco Sala, invece, la maggioranza è solida.
Se la delibera è passata solo grazie al sostegno di parte dell’opposizione evidentemente non è così solida… Comunque l’eventuale decisione di lasciare la maggioranza non dipenderà solo dallo stadio. Sono successe molte cose, fra cui il sostegno al Salva Milano. Il punto è il legame di fiducia che ci lega mi sembra sia venuto meno. E poi non è vero che non riconosciamo la scelta del Consiglio comunale su San Siro. Siamo contrari, ovvio, ma nessuno mette in discussione la legittimità. Il problema è il modo in cui è stata portata avanti. Perché quanto fatto sullo stadio, potrebbe essere replicato anche su altro. Non vogliamo trovarci in uno schema in cui la maggioranza cambia seconda della convenienza. Se si appoggiano alla destra non ci stiamo più.
Il Pd vorrebbe provare a ricucire, anche in vista delle prossime elezioni.
Dopo quello che è accaduto, non si può far finta di niente e ricucire. C’è una questione di dignità politica che non può essere liquidata. I Verdi non sono la stampella del Pd. Poi, riconosco che tra loro ci sono tante anime diverse. E soprattutto con la parte più a sinistra c’è una buona sinergia. Non metto in discussione il fatto che debba esserci un campo largo, purché ci sia rispetto reciproco.
Come risponde a chi dice che se si rompe il fronte nel 2027 si consegna la città alla destra?
Che vincere per vincere non serve a niente e a nessuno. Non si vince per le poltrone ma per portare avanti delle idee e degli obiettivi. Non è prendendo un pezzo del centrodestra che si batte la destra. La destra si batte solo se la sinistra comincia a fare la sinistra.
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