Rinnovo Patente? Facile ed Economico

image

Voto in Germania, Salvini festeggia il grande risultato dell’estrema destra

Le elezioni in Germania lasciano pochi dubbi sul vincitore, il Cdu di Merz ha trionfato con il 28% dei voti, sarà certamente l’erede di Angela Merkel il prossimo cancelliere, l’estrema destra di Afd diventa il secondo partito ma non sfonda, si ferma al 20%. Male l’Spd di Scholz, il partito dell’ex cancelliere scende al 16% e ora dovrà cercare un accordo con il Cdu di Merz per entrare in maggioranza. Il leader di Forza Italia, Antonio Tajani: “La Cdu/Csu ha vinto: i Popolari saranno alla guida del nuovo governo tedesco” e “continua il trend vincente dei partiti del Ppe, vero argine alla deriva populista“.

Per il ministro degli Esteri l’Europa deve “diventare soggetto politico, economico e militare unico: possiamo farlo insieme alla Germania guidata da Merz. Forza Italia è pronta a collaborare”. Ma il 20% all’estrema destra di Afd fa esultare anche Matteo Salvini: “Il cambiamento vince anche in Germania! Afd raddoppia i voti, nonostante attacchi e menzogne della sinistra: stop a immigrazione clandestina e fanatismo islamico, basta con le eco-follie, priorità a pace e lavoro, Europa da cambiare radicalmente“.

Matteo Renzi, leader di Italia viva, ammette che “la destra di Musk e Salvini fa risultato straordinario, ma non quanto le aspettative e non governa. Il numero che bisogna chiamare oggi è quello di Merz”. E poi punge Meloni: “I primi viaggi del nuovo cancelliere saranno a Parigi e Varsavia, non a Roma“. Dai 5 stelle, Vittoria Baldino: “Il mondo sta scegliendo i conservatori perché sono più bravi a fare leva sulle paure, ma presto ci renderemo conto che anche questa è un’illusione, con la paura non si affronta il futuro“. A sinistra, il primo a intervenire è Nicola Fratoianni (Avs): “L’avanzata dell’estrema destra è una pessima notizia“. Ma è “straordinariamente positivo il risultato della Linke che raddoppia i voti ed è nettamente prima tra i giovani”.

Rinnovo Patente? Facile ed Economico

Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet