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Unicredit: fonti Mef, Tar conferma impianto Golden Power
Il governo accoglie “con favore” la sentenza che “conferma in larga parte la legittimità e dunque l’impianto del Golden Power in particolare nei suoi punti qualificanti”, ovvero l’obbligo per UniCredit della dismissione degli asset in Russia entro 9 mesi e il mantenimento dei titoli italiani in Anima. Lo si apprende da fonti del Mef. Viene dunque riconosciuta, spiegano le stesse fonti, “la sicurezza economica come elemento di sicurezza nazionale: un principio fondamentale che è alla base del Golden Power in questione e che sarà sempre più importante anche in futuro”.
Banco Bpm: ‘in sentenza Tar riconosciuta sostanziale legittimità prescrizioni golden power su Unicredit’
Banco Bpm “prende atto della sentenza del Tar Lazio pubblicata in data odierna con la quale viene riconosciuto il corretto operato del Governo e, in particolare, viene confermata la sostanziale legittimità delle prescrizioni contenute nel Dpcm del 18 aprile 2025”, ossia non ridurre il rapporto impieghi/depositi praticato da Banco Bpm e Unicredit in Italia, con l’obiettivo di incrementare gli impieghi verso famiglie e Pmi nazionali, non ridurre il livello del portafoglio attuale di project finance di Banco Bpm e Unicredit in Italia; non ridurre il peso attuale degli investimenti di Anima Holding in titoli di emittenti italiani e supportare lo sviluppo della Società e cessare tutte le attività in Russia (raccolta, impieghi, collocamento fondi prestiti transfrontalieri). La sentenza è infatti intervenuta “esclusivamente in merito al profilo temporale della prescrizione sul rapporto impieghi/depositi e ha richiesto che venga fissato un orizzonte temporale rispetto alla prescrizione relativa al mantenimento del livello di portafoglio di project finance, confermando integralmente le prescrizioni relative al peso degli investimenti di Anima Holding e alla cessazione di tutte le attività in Russia”
Unicredit, il Tar del Lazio accoglie parzialmente il ricorso sul golden power
Parzialmente accolto il ricorso di Unicredit. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sul ricorso, ha accolto parzialmente il ricorso di Unicredit sul golden power esercitato sull’Ops su Banco Bpm, nei limiti di cui ai punti 14.1.5 e 14.2 della motivazione; e per l’effetto, si legge nella sentenza, “in tali limiti annulla, con riserva di rinnovato esercizio del potere da parte della competente Autorità, l’impugnato decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 18 aprile 2025”.
I punti riguardano, a quanto si legge nella sentenza, l’obbligo di “non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impeghi/depositi praticato da Banco Bpm e UniCredit in Italia, con l’obiettivo di incrementare gli impieghi verso famiglie e Pmi nazionali presenti, esclusivamente con riferimento al profilo temporale” e quello relativo al “mantenimento del livello del portafoglio di project finance”. Nessun rilievo invece su altri due aspetti: quello sulla Russia e sull’obbligo di “mantenere il peso attuale degli investimenti di Anima in titoli di emittenti italiani”.
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