Rinnovo Patente? Facile ed Economico

image

Ucraina, anche la Russia è stanca della guerra ma valuta la strategia migliore per non negoziare una “resa”. L’analisi 

Il mondo attende la risposta di Vladimir Putin sulla proposta di tregua trovata a Jeddah tra Stati Uniti (in cambio delle terre rare) ed Ucraina. Un’attesa che però spesso dimentichiamo interessa anche la Russia, intesa soprattutto come paese, popolo, economia, sfiancata e provata da una guerra andata ben oltre le ipotesi di inizio invasione. Abbiamo quindi cercato con Lara Bellurio, giornalista e analista geopolitica specializzata in Russia e Repubbliche dell’ex blocco sovietico (dove ha vissuto per anni), di capire come si stanno vivendo queste ore attorno al Cremlino.

“Mosca osserva, valuta, calcola, mentre la tregua di trenta giorni accettata da Kiev e sostenuta da Washington si presenta come un bivio per Vladimir Putin, che non mostra fretta nel rispondere. Da sempre diffidente verso un cessate il fuoco temporaneo, considerato una possibile trappola, il Presidente russo si trova di fronte a un’offerta che il Cremlino fatica ad accogliere. Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno dunque raggiunto un accordo sulla tregua, estendendolo alla Russia e avvertendo che un rifiuto comporterebbe nuove sanzioni. L’annuncio ha suscitato l’indignazione dei blogger e dei corrispondenti russi, che lo vedono come un inganno e un errore strategico per Mosca.

Secondo la narrativa dominante nei media russi, l’Ucraina ha sempre cercato negoziati in momenti di difficoltà, come accaduto nel 2014-2015 e nel 2022, e ora questa proposta coinciderebbe con una fase di ridimensionamento delle posizioni ucraine. Gli analisti più vicini al Cremlino temono che il cessate il fuoco possa dare a Kiev tempo per riorganizzarsi, ricevere nuove forniture d’armi e riprendere i combattimenti con maggior forza. Viene evocato il rischio di ripetere errori del passato, come gli accordi di Minsk e la guerra in Cecenia, con la Russia che potrebbe ritrovarsi nuovamente ingannata.

La narrazione che emerge dai corrispondenti dal campo differisce leggermente rispetto a quella ufficiale dei media statali russi. Mentre i primi sottolineano il pericolo di un raggiro da parte dell’Ucraina e dell’Occidente, i media di Stato evitano per ora commenti categorici, cercando di mantenere una posizione più moderata. Il Cremlino, infatti, sta calibrando la propria reazione e testando il terreno prima di formulare una risposta ufficiale.

Un funzionario, fonte anonima, citato dai media russi, afferma che la Russia deve prima ‘lavorare sulle condizioni’ di qualsiasi cessate il fuoco e ottenere garanzie concrete. Senza un quadro chiaro, Mosca teme che la sua posizione possa indebolirsi rapidamente e che l’Occidente possa addossarle la colpa di non aver fermato la guerra. Per un altro insider del Cremlino, il piano di Washington non è altro che un’astuzia geopolitica: gli Stati Uniti hanno rilanciato la loro assistenza militare a Kiev e riattivato la condivisione di intelligence, il tutto avvolto nell’apparente gesto diplomatico di una tregua. Un terzo funzionario russo rincara la dose affermando che per Putin sarebbe difficile fermare la guerra senza garanzie precise o impegni formali. Questo cessate il fuoco, in pratica, sembrerebbe una trappola.

Non è la prima volta che il leader russo si esprime sulla questione. A dicembre 2024 aveva dichiarato che non serve una tregua, ma una pace a lungo termine garantita per la Russia e i suoi cittadini. E a gennaio, in un vertice del Consiglio di sicurezza, aveva ribadito che non avrebbe accettato una pausa nei combattimenti utile solo a permettere all’Ucraina di riorganizzarsi e ricevere nuove armi. Le condizioni di pace poste da Putin, finora, restano immutabili: Kiev dovrebbe rinunciare alla NATO e cedere completamente le regioni di Donec, Zaporizhia, Cherson, Lugansk, ormai integrate de facto nella Federazione Russa.

L’Occidente guarda a Mosca in attesa di una reazione ufficiale, ma la risposta potrebbe non arrivare nell’immediato. Il Cremlino preferisce testare il terreno e valutare la narrazione interna. Per ora, i media statali russi – eco del Cremlino – evitano commenti categorici, presentando la proposta americana come parte di più ampi negoziati bilaterali tra Washington e Mosca. Il messaggio che filtra è chiaro: la Russia non vuole essere vista come il principale ostacolo alla pace, ma al tempo stesso non intende cedere nulla sul piano militare o strategico.

Anche l’economia russa è un fattore determinante nelle scelte del Cremlino. Dopo due anni di sanzioni e isolamento occidentale, Mosca ha trovato vie alternative per sostenere il proprio apparato bellico, stringendo nuove alleanze con la Cina, l’Iran e la Corea del Nord. Tuttavia, il costo del conflitto pesa e il settore tecnologico soffre per la mancanza di componenti essenziali. Il rublo è soggetto a fluttuazioni incontrollate, mentre l’inflazione incide sul tenore di vita della popolazione. La guerra ha ridisegnato il mercato del lavoro, con una crescente militarizzazione della società e un’enorme richiesta di lavoratori nel settore della difesa. I fondi statali vengono sempre più dirottati verso la macchina bellica, a scapito di altri comparti economici. Le stesse autorità russe riconoscono che la stabilità finanziaria dipende in gran parte dalla capacità di mantenere attivi i canali commerciali con i partner asiatici e dal prezzo del petrolio, che rimane l’ancora di salvezza dell’economia russa.

Mentre a Gedda i negoziatori ucraini e americani delineano i dettagli della tregua, Putin attende. I suoi uomini studiano le mosse, i media di Stato preparano il terreno per la narrazione che sarà più conveniente al Cremlino. Se Mosca deciderà di rifiutare ufficialmente la proposta, la sua comunicazione interna dovrà presentare il cessate il fuoco come un inganno occidentale, un cavallo di Troia per indebolire la Russia. Se invece sceglierà di valutare l’offerta, dovrà farlo alle sue condizioni, dettando regole e imponendo paletti. In ogni caso, il dado non è ancora tratto. Ma il tempo, per ora, gioca dalla parte di Putin“.

Rinnovo Patente? Facile ed Economico

Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet