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Tyson contro Paul, il match su Netflix si vede? “Ci sono problemi”
Tyson sfida Jake Paul (e perde contro il 27ene youtuber di 31 anni più giovane): c’è tanta attesa per il ritorno di Iron Mike sul ring, ma lo streaming tradisce alcuni telespettatori. L’incontro di pugilato – visibile su Netflix nella notte italiana – era un match evento per milioni di utenti in tutto il mondo. Evidentemente, l”assalto’ mette a dura prova il sistema e su X si leggono messaggi di allarme da ogni latitudine. “Non riesco a vedere niente”, “Sistemate i vostri server”, “C’è solo la rotella”, si legge nella valanga di messaggi, scritti praticamente in tutte le lingue. Il match comincia poco dopo le 6 del mattino italiane ma per molti abbonati lo spettacolo in diretta non c’è. Quando l’incontro – non esattamente esaltante – finisce, molti si alzano dal divano e lo streaming torna accessibile per chi magari vuole rivedere tutto…
Mike Tyson perde contro Jake Paul tra sbadigli e pochi pugni. Boxe, match flop
Mike Tyson si arrende ai punti contro il 27enne youtuber Jake Paul: la vittoria dello sfidante al mito della boxe mondiale arriva per decisione unanime dei giudici (80-72, 79-73 e 79-73). Il 58enne ex campione del mondo dei pesi massimi si arrende dopo un incontro noioso davanti alla platea dell’AT&T Stadium di Arlington, in Texas. Tyson sta in piedi per tutti gli 8 round da 2 minuti e comunque torna a casa con la borsa da 20 milioni ma durante il match piazza appena 18 colpi in un’esibizione deludente. Paul, con 31 anni meno dell’avversario, fa quello che vuole sul quadrato: piazza 78 colpi come e quando vuole, potrebbe mandare al tappeto la leggenda ma preferisce allungare il brodo per la platea. Alla fine, tanto rumore per nulla: vince Paul in un match che non regala emozioni.
Mike Tyson perde contro Jake Paul – L’incontro
Tyson comincia il match con atteggiamento aggressivo e va a caccia dell’avversario. Paul sfrutta la maggiore mobilità per tenersi fuori dal raggio di azione di Iron Mike, prende le misure e piazza l’unico colpo di rilievo della prima ripresa con un destro preciso al volto. Il copione non cambia nel secondo round. Tyson si piazza al centro del ring, Paul gli gira intorno in un balletto senza veri sussulti. L’ex campione dei pesi massimi sembra avere anche qualche problema nella gestione del paradenti. All’inizio della terza ripresa, Tyson prova a rompere gli indugi e attacca con maggiore convinzione. Le energie, però, non abbondano e il 58enne finisce rapidamente in riserva. Paul prende l’iniziativa, controlla il match con il jab e chiude il round senza rischiare nulla. La differenza di condizione atletica appare evidente nella quarta ripresa, Paul colpisce a ripetizione: non ‘punge’ granché, ma arriva spesso al bersaglio contro un avversario che, di fatto, non si muove più sulle gambe. Tyson si riaccende nel quinto round mettendo a segno un gancio sinistro che Paul incassa senza vacillare. Il più giovane dei due pugili continua a controllare il copione, piazza anche un paio di combinazioni ma nulla che accenda il pubblico dell’AT&T Stadium.
Gli spettatori – come i fortunati utenti non traditi dallo streaming di Netflix – assistono al balletto che apre la sesta ripresa. Tyson deve recuperare energie, Paul si accontenta di conservare il vantaggio conquistato ai punti: timbra il cartellino con il jab, ma non regala altro a chi ha speso migliaia di dollari per un posto. Il divario si allarga nel settimo round, che Tyson apre con uno dei rari assalti. Basta poco per infiammare la folla, ma appena il match sembra diventare ‘vero’ è Paul a salire in cattedra: affonda i colpi a piacimento e con un sinistro alla figura toglie il fiato a Iron Mike, che fatica a difendersi e ad arginare l’avversario. Stesso copione nell’ottavo e ultimo round. Paul non preme sull’acceleratore, si limita a ribadire una superiorità netta dettata dall’età. Tyson finisce alle corde, arriva in piedi all’ultimo gong e si merita l’omaggio dell’avversario, che si inchina. Dagli spalti piovono ‘buuuu’ di disapprovazione per uno show che ha offerto pochissime emozioni, molti preferiscono andarsene prima ancora che venga annunciato il verdetto di un incontro a dir poco deludente.
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