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L’Europa approva il piano italiano per l’energia: ecco che cosa cambia con l’Energy Release
La Commissione europea ha dato il via libera all’Energy Release, un nuovo meccanismo ideato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che rappresenta una svolta per il sistema energetico italiano. L’obiettivo è fornire alle imprese energivore energia elettrica da fonti rinnovabili a prezzo fisso e calmierato, in cambio di investimenti in nuova capacità produttiva green. Un patto strategico tra industria, istituzioni e sostenibilità, pensato per rafforzare la competitività delle aziende italiane, accelerare la transizione ecologica e rendere più resiliente la filiera energetica nazionale. Il via libera europeo conferma la legittimità e il valore di questa iniziativa. Ma quali effetti concreti avrà? E quali vantaggi porterà? Affaritaliani.it ha raccolto le opinioni di diversi esperti, da professionisti in ambito legale ad amministratori delegati che lavorano nel settore, per analizzare da vicino questo nuovo modello energetico.
Secondo Tiziana Fiorella, avvocato partner dello studio legale Ughi e Nunziante, l’Energy Release è un “meccanismo all’avanguardia, il cui scopo è, da un lato, quello di sostenere le industrie energivore italiane attraverso la garanzia di accedere all’energia ad un prezzo fisso calmierato, dall’altro favorire la transizione ecologica”. “La partecipazione all’Energy Release 2.0- spiega Fiorella– consente alle imprese energivore di acquisire virtualmente energia elettrica al prezzo fisso di 65 €/MWh per un periodo 3 anni, a fronte dell’impegno delle imprese partecipanti di realizzare entro 40 mesi nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile (fotovoltaica, eolica o idroelettrica), con una capacità complessiva almeno doppia rispetto all’energia ricevuta. L’energia prodotta dagli impianti realizzati verrà restituita al GSE alle stesse condizioni economiche dell’anticipazione”. “L’Energy Release 2.0, in buona sostanza- sottolinea ancora l’avvocato Fiorella– offre alle imprese energivore il vantaggio di avvalersi di una finestra triennale di mitigazione degli impatti sui bilanci e nel subordinare tale vantaggio all’attivazione di investimenti infrastrutturali, consente di realizzare effetti permanenti sull’assetto energetico nazionale, al di là dell’orizzonte temporale del supporto”.
Guglielmo Fabbricatore, avvocato partner dello studio legale DWF Italy, sottolinea invece come il giudizio positivo dell’Ue apra la strada alla piena operatività del piano. “L’Energy Release 2.0 è una misura finalizzata a favorire l’installazione di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili realizzata da clienti finali energivori direttamente o, a seguito delle ultime modifiche, con l’intervento di soggetti terzi. La misura, predisposta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a sostegno dei grandi consumatori di energia elettrica, può quindi ritenersi compatibile con le regole del mercato interno e con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato”.
“Dopo mesi di valutazioni, interlocuzioni e correttivi- continua Fabbricatore– il giudizio positivo espresso da Olivier Guersent, direttore generale del ‘Directorate General for Competition’, in funzione della promozione della produzione di energia rinnovabile, consentirà l’implementazione del meccanismo da parte del MASE e del GSE, anche mediante l’aggiornamento delle Regole Operative. Le principali associazioni industriali italiane hanno accolto la notizia con favore, confidando nella possibilità di contribuire ai generali obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica e, al contempo, di stabilizzare i costi dell’energia per le imprese ad alto consumo, c.d. ‘Energy Intensive Users’, rafforzandone la competitività industriale”.
Il mercato ha accolto con favore l’iniziativa, considerandola una leva concreta per stabilizzare i costi energetici e promuovere la transizione green, come commenta Alberto Stecca, ceo di Silla Industries. “L’ok del MASE all’Energy Release segna una svolta importante: per la prima volta, si crea un meccanismo strutturato che permette di valorizzare l’energia rinnovabile con contratti stabili e prezzi calmierati. È un’opportunità concreta per stimolare nuovi investimenti in produzione green, garantendo maggiore certezza economica agli operatori. Allo stesso tempo, offre alle imprese energivore un accesso più sostenibile e competitivo all’energia. Questa svolta rappresenta un’opportunità essenziale per accelerare la transizione energetica, e allontana il rischio, purtroppo molto concreto, di restare ostaggi della volatilità dei mercati fossili ancora per anni”.
Anche Moreno Scarchini, Ceo di EnergRed, evidenzia come il nuovo schema favorisca investimenti addizionali e modelli collaborativi tra imprese, utility e sviluppatori. “Nell’ambito di una transizione energetica efficace ed integrata, l’energy release è certamente un meccanismo di stimolo al principio di addizionalità nelle scelte di investimento di quelle imprese che possono maggiormente contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione e su cui è più importante concentrarsi: gli energivori”, spiega Scarchini.
“Garantire un prezzo dell’energia calmierato a tali soggetti, in virtù di un impegno a sostenere la realizzazione di impianti in maniera distribuita anche se non direttamente connessi all’utilizzatore finale, è una formula in grado di promuovere una vera collaborazione tra i vari operatori industriali, sviluppatori, ESCo, utility, imprese”, sototlinea ancora l’ad.
“L’energy release è inoltre un meccanismo di “bilanciamento virtuale futuro dei consumi” che ben si affianca alla strada dell’auto-consumo fisico: poter estendere la propria superficie di “auto-produzione” ad una dimensione virtualmente allargata (impianti non “in loco”) futura, corona perfettamente l’opportunità di sfruttare immediatamente, nel presente, le superfici esistenti sugli impianti industriali da dedicare al SEU, dove è massimo il valore generato e condivisibile, e dove aziende come EnergRed hanno potuto portare modelli di sviluppo innovativi basati sulla strategia win-win, come la modalità Care&Share”, conclude Scarchini.
Giuseppe Giordo, presidente e Ceo di Radia per l’Italia, collega il successo dell’Energy Release alla necessità di affrontare i nodi infrastrutturali che frenano il decollo della produzione rinnovabile. “L’Energy Release rappresenta un passo concreto verso un sistema energetico più sostenibile e accessibile. Come Radia, siamo impegnati a sviluppare soluzioni innovative per accelerare la transizione verso l’energia pulita: il nostro rivoluzionario progetto WindRunner ne è un esempio emblematico che si inserisce perfettamente nel quadro di Energy Release creando le condizioni per abbattere i colli di bottiglia logistici che impediscono alla filiera della produzione pulita di decollare davvero. Siamo impegnati a creare le condizioni per valorizzare al meglio il potenziale delle rinnovabili, contribuendo alla sicurezza energetica del Paese e allo sviluppo di una filiera industriale strategica e all’avanguardia.”
Dal punto di vista delle aziende industriali, l’Energy Release rappresenta un’opportunità concreta per aziende energivore orientate alla sostenibilità, come evidenzia Michela Pancaldi, Tecnocupole Pancaldi che conferma quanto il tema dell’accesso a energia rinnovabile sia oggi centrale anche nelle scelte strategiche di impianto e sviluppo. “Crediamo che l’Energy Release sia un’iniziativa che va nella direzione giusta per supportare le aziende ad alto consumo energetico come la nostra, in un momento in cui il tema dei costi dell’energia è più che mai strategico. Favorire l’accesso a nuova capacità energetica da fonti rinnovabili non è solo una risposta all’emergenza, ma un’opportunità concreta per accelerare la transizione verso un modello industriale sostenibile ed efficiente. La sostenibilità per la nostra azienda rappresenta un principio guida che ispira ogni nostra scelta, come dimostra il nuovo impianto fotovoltaico da poco inaugurato che ci consente di soddisfare in modo autonomo una parte significativa del nostro fabbisogno energetico utilizzando energia pulita e a km 0”.
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