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Tim, boom in Borsa del titolo nell’ultimo anno. Ma l’Antitrust prende tempo su Poste
Alla vigilia dell’assemblea degli azionisti ordinaria e straordinaria prevista per martedì prossimo, 24 giugno, sale ancora Telecom Italia in Borsa. In un anno il titolo ha messo a segno un rialzo del 75% passando da 0,22 a circa 0,40 euro per azione. Una boccata di ossigeno per gli investitori, reduci da anni di continui ribassi.
Il successo è dovuto a due operazioni che rappresentano comunque un unicum nel panorama degli ex-incumbent europei e mondiali: lo scorporo e la vendita della rete fissa agli americani di Kkr che ha comportato un incasso pari a circa 20 miliardi di euro (andati a ripagare ma solo in parte il debito monstre accumulato negli anni) e l’entrata nell’azionariato di Poste Italiane che ora ha il 24,81% acquisendo le quote di Cdp e Vivendi (rimasta con una quota del 2,5%).
Per l’assemblea era atteso il via libera dell’Antitrust all’operazione che però ancora non è arrivato e potrebbe non giungere dato che, secondo fonti Antitrust, da oggi a martedì prossimo non sono previste riunioni del consiglio dell’organo. Si sa che ora la strategia è improntata sulle sinergie tra le due società controllate dallo stato come per altri ex-incumbent europei, anche se con una formula particolare. Si parla comunque di 1,5 e 2 miliardi di possibili risparmi e sinergie.
Tra cui il passaggio di Poste Mobile (l’operatore tlc di Poste Italiane che ha già oltre 4 milioni di clienti) sulla rete Tim e la crescita di diversi business, dai pagamenti alle assicurazioni passando per l’energia, e i molto redditizi servizi finanziari che potranno crescere grazie ai 13 mila uffici di Poste Mobile a cui si aggiungono 49 mila punti vendita di partner commerciali (a partire dalla tabaccherie aderenti a Lis). Da sottolineare che anche Tim dispone di 4.100 negozi dove vendono distribuiti i suoi servizi (comprese le grandi catene di elettronica): 206 in proprietà diretta e oltre 300 in franchising.
Da sottolineare che mancando ancora l’ok Antitrust, Poste che ovviamente sarà presente come azionista, non ha presentato nessuna lista di consiglieri da integrare nel cda di Telecom, che non è in scadenza, E comunque il termine ultimo per integrare l’ordine del giorno era il 3 giugno scorso. Quanto all’assemblea i punti all’ordine del giorno comprendono l’approvazione del bilancio 2024, la politica di remunerazione, il piano di incentivi e stock option per il management.
Ci sono anche modifiche statutarie: tra queste, la riduzione a 11 del numero massimo dei componenti del cda e la modifica della percentuale di possesso azionario per la legittimazione alla presentazione delle liste. Inoltre, sul tavolo ci sarà la modifica del perimetro dell’oggetto sociale, in modo da poter vendere più servizi di Poste. Chi voterà contro avrà diritto al recesso ma a un valore delle azioni già quantificato: 0,2884 euro per le azioni ordinarie e 0,3295 euro per le risparmio, valore medio del prezzo di Borsa negli ultimi sei mesi che al momento attuale risulterebbe molto poco conveniente.
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