Rinnovo Patente? Facile ed Economico
La Lega vuole che sia chiaro ai cittadini, soprattutto veneti che voteranno in ottobre, che Zaia non potrà ricandidarsi solo per “colpa” di Forza Italia
Pochissime possibilità. Anzi, nessuna. Ieri si è svolto il consiglio federale della Lega, presieduto come sempre dal segretario Matteo Salvini, e ufficialmente – stando ai comunicati – è emersa soltanto con la forza la rinnovata proposta di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, una battaglia che il Carroccio sta conducendo non da settimane ma da mesi a favore soprattutto di lavoratori autonomi e partite Iva. Ma nulla, zero, è emerso sul tema caldo e spinoso del terzo mandato per i presidenti di regione.
Probabilmente perché la Lega ha voluto evitare l’ennesimo dibattito con lo scontato no che sarebbe stato ribadito da Forza Italia (magari con un’altra dichiarazione proprio ad Affaritaliani.it del braccio di Antonio Tajani, Raffaele Nevi). I massimi dirigenti leghisti, a partire dal diretto interessato al terzo mandato, ovvero il Governatore uscente del Veneto (che va al voto in ottobre) Luca Zaia, sanno che non ci sono possibilità di ottenere un ripensamento al limite dei due mandati.
L’apertura di Fratelli d’Italia è sincera, spiegano dal partito del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, confermata anche ad Affaritaliani.it dallo sherpa sul tema riforme Alberto Balboni, e Giorgia Meloni – sempre ben consigliata dalla sorella Arianna – sarebbe pronta considerare seriamente un ripensamento sul terzo mandato. Ma la posizione di Forza Italia, malgrado Maurizio Lupi di Noi Moderati sia stato possibilista, è inamovibile. Per gli azzurri è una questione di principio: non era nel programma di governo e il no resta no. Punto.
Di fronte a questo muro la Lega non può far altro che prendere atto ma, allo stesso tempo, il Carroccio vuole far capire bene, soprattutto ai cittadini veneti, che l’impossibilità per Zaia (che gode di un gradimento di quasi il 70%, record assoluto in Italia) di ricandidarsi è solo e soltanto per colpa del partito del ministro degli Esteri, cioè Forza Italia. Con la speranza che poi gli azzurri, al momento opportuno, verranno puniti nelle urne alle Regionali d’autunno.
Mentre sullo Ius Italiae, che Tajani ha rilanciato per la cittadinanza agli stranieri, è facile per Meloni e Salvini fermare tutto, visto che nemmeno questo era nel programma di governo (e gli stessi azzurri sanno che è solo una battaglia di bandiera per accontentare certi ambienti cattolici ma che mai diventerà legge, specialmente dopo l’esito del referendum dello scorso weekend), sul terzo mandato non si può forzare la mano.
La premier ha aperto alle richieste del leader leghista ma dall’altra parte ha trovato un no secco e un’intransigenza che non lascia spazio a mediazioni e trattative. Tutto ciò dispiace alla presidente del Consiglio perché abolendo il doppio mandato avrebbe mandato in crisi l’asse Pd-M5S in Campania, dove Vincenzo De Luca si sarebbe ricandidato malgrado ci sia già un’intesa tra Elly Schlein e Giuseppe Conte per candidare un pentastellato (Sergio Costa o Roberto Fico). La Lega prende atto, con rammarico, e si prepara a dare battaglia per “vendicarsi” del no di Forza Italia su altri fronti, non solo bocciando senza appello lo Ius Italiae, ma anche su tematiche come tasse e politica estera.
Rinnovo Patente? Facile ed Economico
Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet