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Terremoto Napoli, Tozzi: “Con lo scenario più catastrofico, che è possibile, si parlerebbe di esodo non di evacuazione”

La nuova scossa di terremoto di 4,4 di magnitudo, che ha colpito non solo i Campi Flegrei ma anche l’intera Napoli, preoccupa particolarmente. Il sindaco di Pozzuoli ha parlato di “accelerazioni serie, mai registrate prima“. Il geologo Mario Tozzi aveva recentemente lanciato l’allarme e ora le sue parole fanno ancora più paura. “I Campi Flegrei – ha spiegato – sono il nostro supervulcano, quello davvero pericoloso, più del Vesuvio, quello suscettibile di attività devastanti. E ci vivono 500-600mila persone“. Tozzi non fa giri di parole: “È un pentolone sotterraneo pieno di magma ribollente, ed è in grado di sprigionare eruzioni esplosive, in linea teorica devastanti. Nello scenario più catastrofico al momento non ipotizzabile, pur essendo possibile, dovremo parlare di esodo non evacuazione. In ogni caso si tratta di 29 vulcani e centri eruttivi che sono stati tutti nascosti“.

I cittadini sono nel panico e lamentano di essere stati lasciati soli. “La prima pietra – dice Tozzi – deve essere messa proprio dai cittadini. Le condizioni necessarie sono: cittadini non disposti a costruire ovunque, amministratori che facciano rispettare le regole, uno Stato che curi le regioni a rischio in maniera adeguata. Il rischio vulcanico nei Campi Flegrei non dipende solo dal supervulcano, dipende soprattutto da noi“.

“I terremoti continueranno. Da 4,4 potranno arrivare fino a magnitudo 5. E ricordo a tutti che l’ultimo sisma di Casamicciola è stato di 4,2, ha fatto due morti e distrutto in parte quel comune”. Il monitoraggio è costante, ma non offre certezze: “Terremoti, rigonfiamento della crosta terrestre, cambiamenti di composizione e di temperatura delle fumarole sono i parametri che l’Osservatorio Vesuviano-Ingv tiene sotto costante controllo: in base a quelli si stabilirà se si sta approssimando un’eruzione e, all’incirca, di che portata”.

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