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Caso Epstein, il dipartimento di Giustizia sente l’ex fidanzata Ghislaine Maxwell

I funzionari del ministero della Giustizia americano interrogheranno oggi Ghislaine Maxwell, ex fidanzata e complice del finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere nel 2019 dove scontava una condanna per abusi sessuali e traffico internazionale di minori. Lo rivela il New York Times citando due fonti anonime vicine alla questione e rivelando che il vice procuratore generale Todd Blanche, volato in Florida ieri sera, potrebbe partecipare all’incontro.

La donna, che sta scontando una condanna a 20 anni di carcere per traffico sessuale, dovrebbe essere ascoltata oggi dai funzionari e, il mese prossimo, dalla commissione di vigilanza del Congresso che ha votato il via libera a un’altra deposizione, fissata per l’11 agosto prossimo. Non è chiaro quali informazioni Maxwell avrebbe intenzione di rivelare ai funzionari per poter ricevere uno sconto di pena, scrive il Nyt, ma l’incontro rientra negli sforzi del dipartimento per “sedare” le critiche e le voci secondo cui i funzionari federali starebbero “nascondendo dettagli sui crimini” di Epstein per le sue relazioni con personaggi di alto profilo, tra cui il presidente Trump.

La conferma dei colloqui è arrivata dal viceprocuratore, Todd Blanche, che su X aveva scritto: “Per la prima volta, il dipartimento di Giustizia sta raggiungendo Ghislaine Maxwell per chiederle: ‘cosa sai?’”. E aggiungendo: “Nessuno è al di sopra della legge e nessuna pista è off limits”. L’avvocato Alan Dershowitz, ex legale del finanziere, nei giorni scorsi aveva detto che “solo la testimonianza di Maxwell potrà far luce sui controversi rapporti di Epstein”, considerando il lungo tempo trascorso insieme a lui. “Sa tutto e credo che stia scontando una pena in modo improprio. Dovrebbe essere rilasciata e avere uno sconto di pena”, aveva detto.

Il rapporto di amicizia tra Trump e Epstein, durato oltre 15 anni, è finito sotto esame dopo che il dipartimento di Giustizia aveva dichiarato di non possedere la lista dei “clienti” facoltosi del finanziere pedofilo, alimentando le voci, portate avanti dal movimento Maga (Make America great again), su un presunto insabbiamento dei nomi dei soggetti Vip coinvolti nella rete di abusi.

Epstein, i documenti fanno tremare Trump: il Dipartimento di Giustizia lo avverte, il tycoon minimizza

Non c’è pace per Donald Trump: stavolta a far tremare la poltrona del tycoon è la rivelazione – firmata Wall Street Journal – che il Dipartimento di Giustizia avrebbe avvertito l’ex presidente della presenza del suo nome tra le carte scottanti del caso Epstein. Un nome che, a quanto pare, ricorre più volte nei dossier esplosivi esaminati all’inizio dell’anno dagli investigatori federali. A confermarlo sono alti funzionari dell’amministrazione, che parlano di un briefing “di routine” alla Casa Bianca, lo scorso maggio.

Trump “avvertito”, ma minimizza: “Nessuno mi ha detto nulla”

A maggio, la ministra della Giustizia Pam Bondi e il suo vice avrebbero incontrato Trump per avvisarlo che il suo nome – insieme a quello di molti altri personaggi di alto profilo – compariva tra i documenti raccolti su Epstein. Nessun avviso formale, certo, e un incontro che, secondo le fonti, avrebbe toccato vari argomenti. Ma il messaggio sarebbe arrivato forte e chiaro: in quelle carte, Trump c’è, eccome.

Durante il faccia a faccia, Bondi e il suo vice hanno chiarito che le carte in questione erano piene di informazioni non verificate su centinaia di persone che, negli anni, hanno orbitato intorno a Epstein – incontri, socialità, amicizie più o meno imbarazzanti. Nulla di penalmente rilevante (almeno ufficialmente), ma abbastanza da far scattare la tensione ai piani alti della politica USA.

 

La lista degli amici di Epstein resta top secret: “Troppo rischiosa da pubblicare”

Altro dettaglio non da poco: i funzionari del Dipartimento di Giustizia hanno confermato che, almeno per ora, non hanno alcuna intenzione di pubblicare altri documenti su Epstein. Motivo? Rischio di diffondere materiale pedopornografico e informazioni sensibili sulle vittime. Trump, dal canto suo, si sarebbe rimesso alla decisione del dipartimento. Eppure, quando un giornalista la scorsa settimana ha chiesto spiegazioni, il tycoon ha negato: “Nessuno mi ha detto che il mio nome fosse nei documenti”.

Maxwell convocata alla Camera: il cerchio si stringe

Nel frattempo, la vicenda Epstein continua a turbare i sonni di molti potenti. La commissione di vigilanza della Camera ha convocato Ghislaine Maxwell, l’ex “regista” del giro di Epstein, oggi in carcere in Florida, per l’11 agosto. Anche il Dipartimento di Giustizia è pronto a incontrarla. Sul tavolo, ancora una volta, la “lista dei clienti” che – parole di Bondi – era “sulla sua scrivania” a febbraio.

Conclusione? Pochi dettagli certi, molte domande senza risposta. Ma intanto, anche questa volta, Trump resta nell’occhio del ciclone.

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