Rinnovo Patente? Facile ed Economico
Ci sono passaggi di testimone che restano simbolici. Altri che, pur nella sobrietà di un collegamento video, segnano cambi di rotta profondi.
È il caso della prima apparizione pubblica di Antonio Filosa come nuovo amministratore delegato di Stellantis, il quarto costruttore automobilistico al mondo per volumi. E il messaggio, lanciato mercoledì al personale del gruppo e riportato da Reuters, è inequivocabile: “Abbiamo già cominciato a rivedere il nostro piano strategico a lungo termine, che condivideremo quando saremo pronti.”
<
p data-end=”1883″ data-start=”1146″>Un’affermazione concisa, ma destinata a pesare. Perché mette in discussione le basi del piano “Dare Forward 2030”, presentato nel marzo 2022 dal predecessore Carlos Tavares. Quel piano ambizioso puntava al raddoppio del fatturato entro la fine del decennio, al mantenimento di margini a doppia cifra e alla conversione totale delle vendite europee all’elettrico, con un target del 50% negli Stati Uniti. Tuttavia, la realtà degli ultimi mesi ha imposto una riflessione. Le difficoltà operative e commerciali registrate nel 2023, sia in Europa che oltreoceano, hanno obbligato Stellantis a rivedere al ribasso i suoi obiettivi annuali. Il risultato è stato un cambiamento ai vertici e una chiara volontà di riscrivere le priorità.
Filosa, collegato da Torino — città simbolo per il gruppo — ha scelto un tono diretto. E da manager cresciuto tra l’America Latina e il Nord America, con un occhio molto pratico ai mercati, ha mostrato subito di voler allineare visione e realtà. Il suo approccio, come già segnalano fonti interne, sarà meno ideologico e più aderente al terreno: rivedere il piano significa oggi mettere in discussione anche i presupposti della transizione elettrica, alla luce delle difficoltà strutturali che la filiera sta incontrando.
La domanda, infatti, non è se l’elettrico sia il futuro — su questo non ci sono ripensamenti — ma con che ritmo e con quali margini. Il gruppo ha investito miliardi di euro in piattaforme EV, gigafactory e riconversione degli impianti produttivi. Eppure, i dati di vendita, specie in Nord America, non stanno rispondendo con la velocità prevista. L’inflazione, i costi di produzione e le politiche pubbliche incerte hanno frenato la domanda, rendendo necessaria una rivalutazione dei target e delle strategie di gamma.
Il nodo, però, non è solo tecnologico. “Dare Forward 2030” puntava anche a generare oltre il 25% delle vendite in mercati extra-Europa e USA. Ma a oggi, questa ambizione si scontra con una globalizzazione che mostra crepe sempre più evidenti, tra dazi, tensioni geopolitiche e instabilità logistica. La revisione del piano passerà anche da qui: scegliere dove crescere, dove consolidare e dove, forse, fare un passo indietro.
La visione di Filosa sarà annunciata nei prossimi mesi, ma già si intravede una linea più “industriale” e meno narrativa. Meno storytelling, più numeri. Meno obiettivi per slide, più concretezza di fabbrica. In gioco c’è non solo la tenuta del gruppo, ma anche la capacità di tenere insieme un ecosistema di 14 marchi — da Fiat a Opel, da Peugeot a Jeep — con storie, mercati e bisogni molto diversi.
Il ritorno simbolico a Torino, non a caso, è un segnale identitario. Stellantis è un gruppo nato dalla fusione, ma per sopravvivere — e crescere — dovrà costruire una nuova coesione. Filosa ne è consapevole, e con questo primo annuncio ha scelto la via della realtà: ricalibrare ora per non rincorrere domani.
Rinnovo Patente? Facile ed Economico
Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet