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Sole 24 Ore in sciopero, Latella sullo scontro redazione-direzione dopo la pubblicazione della sua intervista a Meloni 

“Tutto quello che dovevo dire l’ho detto, per me la vicenda è chiusa“. Con queste parole, Maria Latella, giornalista e collaboratrice del Gruppo Sole 24 Ore, ha commentato ad Affaritaliani.it le polemiche nate dopo la sua intervista alla premier Giorgia Meloni, pubblicata sabato scorso sul quotidiano economico. Colloquio finito al centro di un duro scontro interno tra la redazione e il direttore Fabio Tamburini, accusato di aver affidato a una risorsa esterna il compito di intervistare la premier, nei giorni in cui è stata presentata la nuova Legge di Bilancio. Ma non solo. Nonostante uno sciopero proclamato all’unanimità dai giornalisti del Sole 24 Ore, l’edizione di sabato del quotidiano economico è uscita regolarmente in edicola. 

A tal proposito, Latella ha scelto di non aggiungere ulteriori commenti, rimandando alla nota inviata ieri all’Ansa, in cui ha replicato anche al sindacato dei giornalisti Rai, l’Usigrai, che aveva espresso solidarietà alla redazione del Sole 24 Ore e criticato aspramente la scelta del direttore di affidare l’intervista a una collaboratrice esterna, parlando di “comportamento antisindacale” e di un rischio concreto di “compiacenza” nell’informazione.

“C’è chi ha parlato di ‘amichettismo’ riferendosi alla mia intervista alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In quarant’anni di carriera ho intervistato quasi tutti i presidenti del Consiglio e molti leader internazionali, da Hillary Clinton a Ursula von der Leyen, da Wolfgang Schäuble a Marine Le Pen”, ha dichiarato Latella nella nota. “Forse, ha continuato la giornalista, nel decidere a chi affidare un’intervista importante, nel giorno in cui il governo ha varato la manovra, il direttore del Sole 24 Ore ha tenuto conto di questo, oltre che del fatto che negli anni ho già intervistato più volte Giorgia Meloni, in tv e in radio”.  E ha poi concluso: “Nel mio mondo si chiama competenza. L’amichettismo è un’altra cosa, per quel che ne so praticata da chi, non potendo contare su qualità professionali, cerca altre strade”.

Sole 24 Ore, la redazione sulle barricate: avanti con lo sciopero per sei giorni

Ma per la redazione del Sole 24 Ore, la questione resta tutt’altro che chiusa. Il Comitato di redazione ha definito l’edizione uscita sabato “indecorosa”, arrivando a parlare del “peggior numero mai realizzato”. In edicola è arrivato solo il colloquio con Meloni, accompagnato da inserti freddi, tabelle e pubblicità, in un’edizione che il sindacato ha bollato come “un’accozzaglia di pezzi raffazzonati”. La decisione della direzione di mandare comunque in stampa il giornale, ignorando la protesta della redazione, ha portato all’annuncio di un nuovo pacchetto di sei giorni di sciopero, proprio alla vigilia delle celebrazioni per i 160 anni della testata.

“La protesta, ha scritto il Cdr, nasce dalla grave condotta antisindacale della direzione, che ha deciso di far uscire il giornale nonostante lo sciopero proclamato all’unanimità il giorno precedente”. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio che, secondo molti, segnala una preoccupante deriva per il pluralismo dell’informazione. “La premier, ha sottolineato ancora il Cdr, si sottrae spesso alle domande della stampa indipendente, arrivando addirittura a vantarsene in pubblico, come accaduto al summit di Anchorage. Il rischio è che le istituzioni scelgano gli intervistatori, offrendo all’opinione pubblica un’informazione filtrata, selezionata e compiacente. Una deriva nei confronti della quale non possiamo restare a guardare”.

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