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Scudo Erariale, c’è tempo sino al 30 aprile per una nuova proroga del salvacondotto che permette ad amministratori locali e politici di difendersi dalle indagini della Corte dei Conti e poi, se condannati, costretti a pagare in solido co uno sconto favoloso, pari al 70%. Tutto se non prevarrà la prova della colpa grave che dovrà essere esibita dai magistrati contabili. E per fermare la scadenza è già stato approvato un emendamento.
Ecco l’emendamento Montaruli-Sbardella
Il paradosso è che a mettere il freno alla responsabilità amministrativa di chi amministra e di chi governa è la Commissione Affari Costituzionali e Giustizia che ha approvato l’emendamento all’articolo 1 del disegno di legge 1621, presentato a dicembre 2023 da Tommaso Foti all’epoca capogruppo di Fratelli d’Italia e oggi ministro per gli Affari Europei. Cosa dice? Ecco il testo che predispone le condizioni per allungare ancora una volta lo Scudo Erariale, quasi sine due: “Al comma 1, lettera a), dopo il numero 3) aggiungere il seguente: 3-bis) al comma 1-ter, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il secondo periodo si interpreta nel senso che la buona fede dei titolari degli organi politici si presume, fino a prova contraria, fatti salvi i casi di dolo, quando gli atti adottati dai medesimi titolari, nell’esercizio delle proprie competenze, sono proposti, vistati o sottoscritti dai responsabili degli uffici tecnici o amministrativi, in assenza di pareri formali, interni o esterni, di contrario avviso»”.
La presunzione di buona fede
Cerchiamo di capire meglio: con la norma inserita “nel bis” si dà forma di legge alla presunzione di buona fede degli amministratori locali, scaricando ogni responsabilità sui dirigenti e affidando alla Procura Erariale l’esibizione della prova della colpa grave. La norma di fatto solleva sindaci, presidenti di giunte, decreti e atti simili dalla responsabilità chi chi li compie, dando per scontato che eventualmente a produrre un danno erariale sia l’istruttoria dell’atto compiuta da un dirigente o un responsabile degli uffici tecnico amministrativi, qualora non vi siamo “pareri formali contrari, interni o esterni”.
Gli effetti e il “Salva Gualtieri”
Prendiamo, ad esempio, l’ultima bufera sul sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, “vittima” di una serie di esposti-denuncia alla Corte dei Conti per la manifestazione del 15 marzo “Una piazza per l’Europa” costata 270 mila euro di fondi comunali. Se passerà la norma, lo scudo erariale si aprirà su di lui mentre i dirigenti che hanno preparato gli atti cioè le delibere di spesa saranno al riparo e la Corte dovrà dimostrare il “dolo grave”. Per il sindaco varrà immediatamente la presunzione di buona fede. Se poi dovesse andar malissimo e l’inchiesta contabile si dovesse chiudere con una condanna, il risarcimento non potrà superare il 30% del danno e il doppio di ciò che dirigente o amministratore hanno percepito per il lavoro sull’atto che ha prodotto il danno.
Il super Scudo Erariale porta la firma dei deputati FdI, Montaruli e Sbardella e dovrebbe essere calendarizzato alla Camera già dai primi giorni di aprile. Ovviamente ha valore retroattivo e c’è chi scommette che il Pd sarà tiepido per quello che è stato soprannominato il “Salva Gualtieri”.
Rinnovo Patente? Facile ed Economico
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