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San Siro, oggi il voto decisivo in consiglio. Sorte e Moratti: “Forza Italia non affosserà la delibera”
A Palazzo Marino arriva dunque il momento della verità con il voto sulla delibera che prevede la cessione dello stadio e dell’area limitrofa a Milan e Inter per 197 milioni di euro e il via libera al progetto dei club, che intendono realizzare un nuovo impianto al posto del Parco dei Capitani e del parcheggio, con la demolizione parziale e la rifunzionalizzazione del Meazza. In aula la seduta inizia alle 16.30, devono essere discussi 50 emendamenti, con la possibilità di presentarne ancora. La votazione potrebbe arrivare in tarda serata o, nel peggiore dei casi, slittare a martedì.
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Sorte (Forza Italia): “Non voteremo sì ma non affosseremo la delibera”
Il gruppo di Forza Italia in Consiglio comunale non affossera’ la delibera che prevede la cessione del Meazza, e dell’area limitrofa, a Milan e Inter e il via libera al progetto del nuovo stadio voluto dalle due societa’. “Noi non voteremo si’, perche’ questa delibera rimane piena di limiti. Ma non voteremo nemmeno contro, perche’ significherebbe condannare Milano e i milanesi. Scegliamo di restare coerenti con i nostri valori: non ideologici, ma pragmatici, concreti, orientati al bene della citta’. Se ci saranno dei distinguo, saranno dovuti a comprensibili battaglie territoriali che rispettiamo”, ha dichiarato il coordinatore di Forza Italia in Lombardia, Alessandro Sorte a pochi minuti dall’inizio della seduta. “Qualcuno potrà dire che la non partecipazione dei nostri consiglieri potrebbe favorire l’approvazione della delibera, aiutando questa amministrazione. Ma questo poco importa. Noi scegliamo di tutelare la città di Milano. Noi non vogliamo demolire le opportunità di crescita, bloccare gli investimenti, infliggere un danno ai milioni di tifosi e ai cittadini. Al contrario, vogliamo favorire lo sviluppo della città, il lavoro, la rigenerazione urbana”.
Letizia Moratti: “Forza Italia consentirà l’approvazione della vendita”
Anche la presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia, europarlamentare del Partito Popolare Europeo ed ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, si dice certa che il gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio comunale adotterà stasera una posizione in grado di consentire l’approvazione della delibera. Lo scrive in una nota mentre è in corso nell’aula di Palazzo Marino la discussione del provvedimento. Una eventuale astensione del suo partito consentirebbe il via libera nonostante la contrarietà di alcuni esponenti della maggioranza di centrosinistra. “Non possiamo certo ignorare i limiti di questo provvedimento, né tantomeno condividerne pienamente i contenuti – afferma Moratti – ma la nostra responsabilità verso la città ci impone una scelta chiara: evitare che Milano venga paralizzata da contrapposizioni ideologiche o da calcoli politici.”
Legalità e white list negli appalti
La vicesindaco Anna Scavuzzo, con delega alla Rigenerazione urbana, ha lavorato sino all’ultimo per mediare su alcuni emendamenti, in particolare quello che introduce una “white list” delle imprese autorizzate a lavorare nell’area di San Siro. La proposta recepisce le preoccupazioni del Comitato Legalità di Nando Dalla Chiesa sui rischi di infiltrazioni mafiose negli appalti e sulla trasparenza dei titolari effettivi delle società coinvolte.
Il nodo dei numeri: servono 25 voti favorevoli
Per approvare la delibera servono 25 voti, la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio. Il centrosinistra può contare su 23 “sì” sicuri, ma mancano ancora due voti: quelli del capogruppo della lista Sala, Marco Fumagalli, e della consigliera Pd Monica Romano. Dallo staff del sindaco Giuseppe Sala e della vicesindaco Scavuzzo filtra un cauto ottimismo: entrambi potrebbero schierarsi a favore, portando i numeri a quota 25. Ma l’apertura di Forza Italia a non affossare la delibera sembra facilitare il raggiungimento dell’obiettivo dell’approvazione della delibera.
Il variegato fronte dei contrari alla delibera su San Siro
Alla vigilia, il fronte dei contrari era a quota 24. Tra questi, sette consiglieri del centrosinistra: tre del Pd (Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo e Angelo Turco), tre di Europa Verde (Tommaso Gorini, Francesca Cucchiara e Carlo Monguzzi) e uno del Misto (Enrico Fedrighini). A loro si aggiungono i 17 consiglieri di centrodestra, tra FdI, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e lista Bernardo. Le opposizioni, al momento del voto, potrebbero restare compatte sul “no” o scegliere l’uscita dall’aula.
Gli scenari dopo il voto
Se la delibera sarà approvata, i lavori per il nuovo stadio prenderanno il via nel 2027 e l’impianto dovrebbe essere pronto tra il 2030 e il 2031. Successivamente partirà la seconda fase, con la demolizione parziale e la rifunzionalizzazione del Meazza. In caso di bocciatura, Milan e Inter potrebbero tornare a valutare piani alternativi: i rossoneri non hanno mai abbandonato l’ipotesi di San Donato Milanese, mentre l’Inter potrebbe riaprire la pista di Rozzano.
Il dibattito sul futuro di San Siro entra nella fase decisiva. Oggi il voto in consiglio comunale a Milano. Dove l’esito resta ancora incertissimo.
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Scaroni (Milan): “San Siro, sono ottimista, con un no perdiamo tutti”
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha espresso nella serata di domenica ottimismo a Milan Tv: “Mi sembra che siamo in dirittura d’arrivo, poi naturalmente il Consiglio comunale dovrà decidere, ma resto ottimista perché faccio fatica a immaginare come si possa rifiutare un progetto di ammodernamento della città e dell’intero quartiere che farà bene a Milano, al calcio milanese e a quello italiano. Insomma, qualcosa che farà bene a tutti”.
Scaroni ha messo in guardia dalle conseguenze di un eventuale stop: “Siamo fiduciosi perché se dovessero, per ipotesi, sollevarsi problemi, tutti perderemmo: le squadre, Milano, l’Italia, il calcio italiano. Non vedo bene chi si potrebbe prendere la responsabilità di creare un danno di questo tipo”.
San Siro, il protocollo di legalità con la Prefettura
Uno dei punti più delicati resta la gestione della legalità negli appalti. “Capisco le preoccupazioni – ha dichiarato Scaroni – perché un grande appalto come questo può suscitare timori. Proprio per questo stipuleremo con la Prefettura un protocollo di legalità, che assicurerà che le imprese che parteciperanno a questi grandi lavori appartengano a una whitelist, in modo che sia chiaro che non ci saranno infiltrazioni da parte di nessuno”.
Sul fronte della trasparenza, Scaroni ha ricordato la struttura societaria del Milan: “Per quello che riguarda il Milan, Gerry Cardinale, che è il fondatore e proprietario di RedBird, attraverso RedBird possiede il 99,97% del Milan”.
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