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“In attesa della comunicazione ufficiale dell’esito del dibattito consiliare da parte della Giunta, i Club guardano con fiducia e responsabilità ai prossimi passaggi dell’iter che li porterà a realizzare un nuovo stadio che soddisfa i più elevati standard internazionali: un impianto di livello mondiale destinato a diventare una nuova icona architettonica per Milano e un simbolo della passione dei tifosi di calcio di tutto il mondo”. Lo spiegano in una nota congiunta Milan e Inter, dopo il via libera dal Consiglio comunale all’operazione per l’acquisto di San Siro e delle aree limitrofe.
Il progetto prevede nel suo complesso una cittadella dell’entertainment su 280mila metri quadrati, quasi due volte i Giardini Montanelli. Vietate le abitazioni dalla legge Stadi, ma ci sarà spazio per uffici, negozi, hotel e un centro commerciale, con metà dell’area destinata a verde pubblico. L’impianto sarà il cuore di un intervento che ridisegna uno degli ultimi grandi spazi liberi di Milano.
Per quanto riguarda l’impianto, le linee guida parlano di un’arena da 71.500 posti firmata dallo studio Norman Foster insieme a Manica. La “Cattedrale” di Populous è stata archiviata: il nuovo progetto sorgerà accanto al vecchio Meazza, destinato a sparire solo dopo il 2031. L’altezza massima dovrebbe essere di 65 metri, con due anelli e un “podio” che sorreggerà la struttura. La promessa: maggiore distanza dai palazzi di San Siro, da anni teatro delle proteste dei residenti. Il piano prevede lo spostamento del tunnel Patroclo, costruito per i Mondiali del 1990, per far posto alle fondamenta del nuovo stadio. Sono previsti 2.900 parcheggi interrati e collegamenti diretti con la metro M5 e la M1 di Lotto. Il cantiere durerà sei anni: la prima partita si giocherà nel 2031, in tempo per ospitare anche le gare degli Europei 2032. Solo dopo verrà abbattuto il Meazza, che intanto sarà teatro della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali del 2026.
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Milan e Inter daranno vita a una società paritetica per gestire il progetto, con un investimento stimato tra 1,2 e 1,5 miliardi. La newco acquisterà lo stadio e le aree circostanti per 197 milioni, cifra stabilita dall’Agenzia delle entrate. Restano non indifferenti nodi politici: nel Pd alcuni consiglieri chiedono garanzie per evitare una “svendita” e propongono che una parte dei proventi della cessione torni come rendita pubblica, a partire dalla copertura dei costi di demolizione del Meazza. In due settimane le riserve dovranno essere sciolte.
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