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FdI punta alle elezioni del 2027 per tornare a governare una città persa nel 2013, quando Alemanno venne spazzato da Ignazio Marino

Roma la capitale, la città da cui tutto è nato, pare essere diventata una piccola ossessione per Giorgia Meloni, che qui ha mosso i primi passi in politica, vive, e dove mantiene ancora i suoi principali affetti. Il legame con la capitale per le due sorelle Meloni è forte, fortissimo, ed è stato ribadito anche dalla pioggia di soldi che il governo ha deciso di stanziare per la capitale, malgrado sia guidata da un sindaco del Pd, segno tangibile questo che l’interesse della nazione è prioritario su tutto non è un semplice slogan per la premier. In questi giorni la capitale è tornata ad animare la vita del partito della premier con la tradizionale festa “Piazza Italia“, che si svolge dal 3 al 5 luglio, al laghetto dell’Eur, in viale America, e il claim scelto non lascia dubbi: “Sei grande. Tornerai, Roma”.

Il partito di Giorgia Meloni punta alle elezioni del 2027, occasione per tornare a governare una città persa nel 2013, quando Alemanno venne spazzato via dall’onda rossa di Ignazio Marino, e non riuscì a riconquistare proprio con l’attuale premier nel 2016 e di nuovo nel 2021, con l’avvocato del popolo Enrico Michetti, battuto al ballottaggio da Roberto Gualtieri. “Ci siamo divertiti a giocare con il claim – spiega Marco Perissa, deputato e presidente di FdI Roma – perché già dall’anno scorso avevamo iniziato a trattare il tema della trasformazione della città, e del suo cambiamento strettamente connesso all’impegno del Governo. Roma è grande, indipendentemente da chi la amministra”.

Ad aprire la kermesse ci sono due big nazionali come Arianna Meloni, che qualcuno addirittura vedrebbe benissimo come candidata per la capitale per il 2027 (difficile ma non impossibile) e Giovanni Donzelli, che senza mezzi termini, di fronte al gotha del partito nella capitale, affermano quasi come un mantra che Roma deve tornare grande e per farlo, questo è solo sottinteso, deve essere il centro destra a guidarla. Non è certo una novità che Roma è sempre stato il cuore pulsante del partito. E non è un caso se la grande prova elettiva prima del trionfo di 6 anni dopo, Giorgia Meloni lo ha operato candidandosi, anche contro il parere di molti alleati e anche di qualche maggiorente del suo stesso partito.

Ora però con lei a Palazzo Chigi, tutto pare pronto per riconquistare anche la capitale dopo troppi anni in mano alla sinistra, e per Arianna Meloni lo schema deve essere lo stesso che ha portato Fdi al governo del paese” La ricetta per essere arrivati alla guida del paese?” La coerenza. Fratelli d’Italia è il partito che sta in mezzo alla gente. È importante continuare con questo schema, non dobbiamo commettere l’errore di chiuderci nel palazzo”.

A tagliare il nastro della Kermesse ci sono i presidenti di Camera e Senato Galeazzo Bignami e Lucio Malan, non può mancare il copresidente di Ecr, Nicola Procaccini, nato e residente a Terracina, ma romanissimo (e laziale) di adozione, non poteva mancare ovviamente il presidente del Lazio, Francesco Rocca, il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma. E ancora i capigruppo alla Regione Lazio e in Campidoglio Daniele Sabatini e Giovanni Quarzo, il segretario generale di Ecr Antonio Giordano, il viceresponsabile organizzazione, Massimo Milani, i coordinatori del Lazio e della Provincia di Roma, Paolo Trancassini e Marco Silvestroni.

La manifestazione romana assomiglia moltissimo ad una sorta di comizio pre-elettorale anche se alle elezioni manca tantissimo, ma Roma è troppo importante e questa volta è vietato sbagliare come nel 2022 quando proprio per la fretta si scelse un candidato sbagliato. “Roma è la città più bella del mondo, lo dico non da romano. Una città che merita di meglio dell’attuale amministrazione’, che la rende difficile da vivere e da visitare”, dice Lucio Malan da Luserna San Giovanni, provincia di Torino. “Abbiamo il dovere di presentare proposte per Roma. Il Lazio è governato dal centrodestra, anche Roma deve avere questa opportunità”.

Questo per dire che Roma per il partito della Meloni è nel mirino e deve tornare nelle mire del partito che con la capitale è unito quasi in simbiosi. Di candidature chiaramente nessuno parla, anche se di nomi ne girano parecchio (Fabio Rampelli leader storico della sezione Colle Oppio, da dove è partita l’avventura politica delle due sorelle Meloni su tutti), come quello dell’ultima ora dell’attuale ministro dello sport Andrea Abodi (alla festa circolava anche il nome di un altro ministro Francesco Lollobrigida, ma sembrano semplici suggestioni, almeno per ora).

Certo è che il nome da proporre deve essere di quelli forti per sperare nel ribaltone contro l’attuale sindaco Gualtieri, che proprio in questi giorni ha manifestato la sua intenzione di ricandidarsi. C’è tempo per pensare ai nomi, si ragiona ai piani alti di Via della Scrofa, anche perché bisogna anche riempire le caselle delle altre amministrazioni importanti al voto nello stesso periodo, come Torino, Bologna, e Milano, insieme agli alleati di coalizione.

E poi nel 2027 ci saranno anche le politiche. Ma la kermesse romana che vedrà sfilare cinque ministri oltre alla presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo (altro nome papabile, che era già stato fatto per le scorse Regionali, la suggestione del potere tutto al femminile sembra andare assai di moda in questo momento), è sicuramente un punto di partenza, verso il 2027, un anno capitale in tutti i sensi, per un partito che proprio dalla periferia della città eterna è partito alla conquista del paese.

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