Rinnovo Patente all'Isola d'Elba? Facile ed Economico
<em>Da Giovanni Fratini</em>
Nell’ultimo numero della bella e stimolante rivista Elba per 2, di cui è Direttrice editoriale Rossella Celebrini, presentato al Grigolo domenica 10 agosto, è stata riportata una interessante intervista rilasciata dal Dr.Antonio Patuelli, da anni appassionato frequentatore dell’isola, anche per ragioni familiari.
“I turisti – dichiara Patuelli – non si accontentano di mare e spiagge, molti cercano un appagamento culturale. Si va al mare di giorno e alla sera si cerca qualche diversivo” E i diversivi più richiesti per Patuelli “ sono quelli legati alla cultura sotto le più varie forme”. Parole che è impossibile non condividere.
Lui amava da giovane frequentare i cinema all’aperto, le arene estive. Ci ricorda che furono aperte anche all’Elba. Ma l’arena che più lo attraeva era quella di Portoferraio, realizzata all’interno del sito archeologico della Linguella, perché univa “la fruizione della pellicola alla monumentalità del luogo, ma anche alla suggestione del silenziosissimo passaggio dei traghetti”. Da anni ormai i cinema all’aperto sono entrati in crisi. Ma la Linguella non era soltanto un cinema all’aperto, ospitava anche eventi di ogni genere. Ne ricordo solo alcuni: la finale dei mondiali di calcio del 1994 persa dall’Italia ai rigori con il Brasile, la favolosa orchestra del maestro Edelweiss Rubini e gli altrettanto favolosi “Giovani in scena”, un gruppo di ragazze e ragazzi che mettevano in scena con successo Operette e Musical. E ancora, anni ‘80/’81, nell’ambito del progetto “Quando una città rilegge la propria storia”, proiezioni di filmati sulla città degli anni ’20 e ’40 dell’Istituto luce in buona parte dimenticati; una mostra fotografica che ebbe un grande successo nella torre di Passanante con i volti dei più noti personaggi portoferraiesi; spettacoli sulla memoria popolare parlata e cantata che coinvolsero molti giovani. Infine conservo ancora vivo il ricordo del concerto degli Intillimani, tenuto nel piazzale antistante , in una tremenda serata che ci “regalò” pioggia, fulmini e tuoni prima del suo inizio, una luminosa luna piena durante e alla fine di nuovo pioggia, fulmini e tuoni mentre gli Intillimani e tutto il numeroso pubblico presente e in piedi cantavano “ El pueblo unido jamàs serà vencido”. Insomma la Linguella, luogo anche di pena e sofferenza, si era trasformata in uno spazio di festa, di gioia.
Purtroppo, con il passare degli anni, “altre luci” a Portoferraio si sono spente. Penso al Forte Falcone, fortificazione che domina la città dalla quale, oltre a godere di una stupenda veduta a tutto campo del golfo, d’estate si potevano fotografare tramonti mozzafiato e “silenziose lune” apparire sulla vetta del Volterraio. E godere anche di gustosi apericena.
Ai bastioni medicei, aperti al pubblico anche dopo il tramonto con ingresso da Via Palchetti negli anni ‘70 e poi, negli anni ’90, da Via Guerrazzi, che consentivano di organizzare, anche in contemporanea , spettacoli di varia natura. Non ricordo in quale estate potemmo assistere alle esibizioni della nazionale maschile e femminile di scherma. Da anni ormai, di sera, ai bastioni il pubblico non può accedere. Mi disse un Assessore comunale, che la chiusura si era resa necessaria per ragioni di sicurezza. Feci presente che se esistevano ragioni di sicurezza forse sarebbe stato opportuno dare incarico ad un Tecnico specializzato allo scopo di individuare quali interventi eseguire per mettere al sicuro i visitatori. Mi sembrò la cosa giusta da fare. Ma quell’Assessore non la pensò come me. E con il passare del tempo siamo giunti alla chiusura dell’accesso da Via Guerrazzi addirittura nel pomeriggio alle 18,00, molto prima che il sole si tuffi in mare. . Anche il Falcone, come la Linguella con il museo archeologico chiudono alle 18,00. Il Teatro dei Vigilanti addirittura alle 17! Quando i turisti sono ancora in spiaggia!
Penso al centro culturale De Laugier. Alle conferenze, ai dibattiti, ai concerti all’interno del cortile o nel piazzale antistante, alle serate rinascimentali con i figuranti del calcio storico fiorentino, gli sbandieratori e li squilli delle chiarine.
Al Duomo e alle chiese della Misericordia e del SS.Sacramento, altro prezioso patrimonio storico, dotato di una acustica perfetta, che ha ospitato per anni esibizioni di giovani musicisti elbani, di allievi dell’Istituto musicale Mascagni di Livorno e di artisti di fama internazionale in occasione del Festival “Elba isola musicale d’Europa”. In Duomo abbiamo ascoltato anche le straordinarie voci di Patty Smyth e Anna Oxa e coinvolgenti canzoni gospel nel periodo natalizio.
Luci, se non spente, certo intermittenti al Teatro dei Vigilanti “Renato Cioni”, ritornato, nella primavera dello scorso anno, a nuovo splendore grazie ad un attento e ricco restauro. Dopo più di un ventennio di attività intensa, anche grazie alla fruttuosa collaborazione con la Fondazione Toscana spettacolo, è stato praticamente inutilizzato con la cancellazione della stagione teatrale invernale e della seguitissima rassegna di Teatro per le Scuole.
Quando avremo finito di ascoltare le straordinarie note musicali del Festival “ Elba isola musicale d’Europa”, che in questi giorni vive la sua 29° edizione, che ne sarà di questo gioiello architettonico, di questa “bomboniera” come lo definì Barbiellini Amidei, voluto anche per contrastare il grande svantaggio culturale, a causa della insularità, che si estende anche, e soprattutto, alle nuove generazioni?
E che dire della sala “Telemaco Signorini” di cui è scomparsa anche l’insegna che ne descriveva la finalità? Ridotta nella superficie, è stata quasi annullata nella funzione di unico spazio espositivo cittadino! Per finire ricordo l’Enoteca delle Fortezze, uno degli spazi più belli, più eleganti e con un arredo di grande qualità, meglio conservato e più omogeneo con la struttura fortificata. Dopo anni di abbandono e dopo alcuni anni di successo come luogo di degustazione di vini e piccola ristorazione rigorosamente tipica elbana, ha subito solo vandalismi ed è di nuovo chiuso e inaccessibile.
Ho coscienza che non è umanamente, economicamente e politicamente possibile riuscire a riaccendere tutte le luci. Che per accendersi per la prima volta hanno avuto bisogno di tempo e di tanta “energia”.
Ma darsi un programma, un progetto, individuare le priorità, reperire i finanziamenti, mettere insieme energie, aprirsi a collaborazioni, tutto questo è possibile e, credo, che tutti, di ogni schieramento politico, di ogni estrazione sociale, di ogni generazione, possano essere d’accordo. Per questo scelgo di continuare ad “aggrapparmi” alla speranza. A sognare un futuro con sempre meno ombre e più luci accese.
Rinnovo Patente all'Isola d'Elba? Facile ed Economico
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