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Peck, la gastronomia di lusso milanese in crisi: perdite per oltre 2 milioni nel 2024
La gastronomia milanese di lusso resta sullo stomaco ai quattro eredi di Pietro Marzotto, soci in comune di Peck. L’azienda di ristorazione di lusso che si definisce “tempio della gastronomia” a Milano, oltre allo storico negozio in via Spadari, ne ha altri due di cui uno in zona Porta Venezia e l’altro a CityLife, chiuso però da poco. Qualche giorno fa, infatti, gli azionisti si sono riuniti in assemblea per approvare il bilancio del 2024 chiuso con una perdita di oltre 2,1 milioni di euro, di poco inferiore a quella di 3,2 milioni dell’esercizio precedente. Il passivo è stato tutto rinviato a nuovo determinando un patrimonio netto sceso a 5,7 milioni.
Anno su anno i ricavi delle vendite nei negozi e online si sono mantenuti all’incirca stabili a 16,9 milioni rispetto ai 16,39 milioni del 2023 ma l’ebitda è “migliorato” perché pur restando negativo è passato anno su anno da un milione a circa mezzo milione e anche l’ebit, pure esso negativo, è “progredito” da -2,7 milioni a -1,6 milioni. A livello di ricavi sono aumentate le vendite nel flagship store di via Spadari (+729mila euro) ma sono diminuite quelle nel negozio a Citylife (-240mila euro), che è stato poi chiuso.
La relazione sulla gestione spiega che lo scorso anno, fra l’altro, sono venuti meno gli sconti ottenuti dai locatori nel periodo pandemico e peraltro a maggio scorso Leone Marzotto ha rinunciato al finanziamento di un milione in conto copertura perdite che aveva erogato nel 2024. Di Peck l’amministratore delegato e presidente è appunto Leone Marzotto che ne è anche maggiore azionista con oltre il 61% fra quota diretta e indiretta, ma soci ne sono anche le sorelle Ita (12,9%), e Marina (12,3%) e il fratello Umberto (9,7%).
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