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Un’altra drammatica vicenda di violenza sessuale scuote l’hinterland milanese. Una ragazza di 18 anni è stata aggredita nella notte tra sabato 30 e domenica 31 agosto 2025 nei pressi della stazione ferroviaria di San Zenone al Lambro, in via del Bissone, al confine tra Milano e Lodi. L’uomo, descritto come uno sconosciuto probabilmente di origine africana, l’ha trascinata con la forza in un’area verde per poi violentarla. Soccorsa e medicata al Policlinico e alla clinica Mangiagalli, la giovane è ora seguita anche dagli specialisti del centro antiviolenze. Le indagini, affidate ai carabinieri, puntano sulle telecamere della zona.
La violenza nella notte a San Zenone al Lambro
Era da poco passata la mezzanotte, tra sabato 30 e domenica 31 agosto, quando una diciottenne è stata aggredita lungo via del Bissone, al confine tra le province di Milano e Lodi, nei pressi dello scalo ferroviario di San Zenone al Lambro. La ragazza, diretta in stazione per prendere un treno, è stata bloccata da un uomo mai visto prima, che l’ha trascinata con la forza in un’area verde accanto alla carreggiata e l’ha violentata.
La giovane, residente nella periferia nord di Milano, è riuscita a chiedere aiuto e a chiamare il 112. Soccorsa immediatamente, è stata accompagnata al Policlinico, dove i medici hanno riscontrato segni compatibili con costrizione e immobilizzazione, e successivamente trasferita alla clinica Mangiagalli per gli esami specialistici e il supporto psicologico del centro antiviolenze.
Le indagini e le ricerche nel centro d’accoglienza per migranti
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese, supportati dal Nucleo investigativo di Milano e dagli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche, che hanno passato al setaccio la zona per isolare eventuali tracce utili. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Lodi.
La ragazza, ancora sotto choc, ha fornito una prima descrizione dell’aggressore, indicandolo come uno sconosciuto probabilmente di origine africana. Gli investigatori, riferisce il quotidiano Il Giorno, hanno esteso le verifiche anche a un centro d’accoglienza per migranti situato nelle vicinanze, precisando che al momento non esistono elementi concreti che colleghino la violenza a quella struttura o ad altri luoghi.
Un passaggio chiave dell’indagine riguarda l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate intorno alla stazione di San Zenone. Le immagini potrebbero rivelare il volto dell’aggressore, i suoi spostamenti e chiarire se abbia agito in modo casuale o se abbia seguito la ragazza per poi colpirla in un punto isolato.
La sindaca di San Zenone: “La stazione è un gioiello. E non si cerchi di colpevolizzare la vittima”
“Una vicenda terribile, condanno l’accaduto ed esprimo la mia vicinanza alla vittima e alla famiglia. La stazione pero’ non c’entra nulla, e’ un gioiello”. La sindaca di San Zenone al Lambro, Arianna Tronconi, si dichiara “sbigottita” per lo stupro ai danni di una ragazza di 18 anni che paragona “a un omicidio perche’ la vita di questa giovane e’ stata rovinata per sempre”. “Ma c’e’ un altro aspetto che mi fa arrabbiare molto – prosegue la prima cittadina in un’intervista all’AGI – ed e‘ il chiacchiericcio di fondo che leggo sui social e sento nei discorsi di chi si chiede cosa ci facesse una ragazza a mezzanotte in stazione. Ma stiamo scherzando? Stava andando a prendere il treno per tornare a casa dopo la visita a un familiare. Sono discorsi maschilisti, su questo c’e’ ancora molto da lavorare”.
Sul tema sicurezza, Tronconi precisa che “la violenza non e’ avvenuta ne’ in stazione ne’ nel sottopassaggio che porta alla stazione ma in mezzo alla campagna, in una stradina vicina. La stazione e’ un gioiello, nessun degrado. Sappiamo che puo’ essere un punto vulnerabile perche’ e’ fuori dal tessuto urbano e quindi la curiamo molto. Siamo molto attenti all’illuminazione e alla pulizia, abbiamo anche una convenzione con un’associazione di carabinieri in pensione che vigila sulla sicurezza in stazione. E’ chiaro che un presidio h 24 non puo’ essere tenuto ma siamo molto attenti”. Nel luogo della violenza, chiarisce la sindaca che rappresenta una lista civica con diverse sensibilita’ politiche, non ci sono telecamere: “Ce ne sono in corrispondenza di possibili vie di fuga, tutto quello che avevamo, da questo punto di vista, l’abbiamo consegnato agli inquirenti”.
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