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EasyJet, il dossier che fa gola a MSC

Il dossier easyJet plana su tavoli importanti. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la compagnia low cost britannica sarebbe finita sotto la lente di diversi soggetti interessati a entrare nel capitale, con ipotesi che vanno dall’acquisto di una quota di maggioranza fino al controllo totale.

Tra i nomi che circolano spicca quello di Mediterranean Shipping Company (MSC), il colosso mondiale della logistica fondato dal capitano Gianluigi Aponte, che si muoverebbe in tandem con un fondo d’investimento.

Le discussioni sarebbero ancora a uno stadio preliminare e non è detto che il board della compagnia arancione accetti di valutare offerte.

Nata quasi trent’anni fa da Stelios Haji-Ioannou, imprenditore greco-cipriota-britannico con radici nel mondo marittimo, easyJet è oggi una delle low cost più rilevanti del continente. Con oltre 356 aerei in flotta e 290 nuovi velivoli ordinati, la compagnia è cresciuta fino a conquistare un ruolo centrale negli scali primari europei, spesso quelli più contesi per disponibilità di slot: Milano Linate, Londra Gatwick, Parigi Orly, Lisbona.

Anche il legame con l’Italia è forte, le basi di Malpensa, Linate, Fiumicino e Napoli fanno del nostro Paese uno dei mercati strategici della compagnia. Oggi easyJet capitalizza circa 4 miliardi di euro, un valore che rende l’operazione potenzialmente appetibile, d’altronde non sarebbe la prima volta che qualcuno tenta l’assalto. Nel 2021 la rivale Wizz Air aveva provato a comprarla, ma l’offerta era stata respinta perché considerata troppo bassa.

Per MSC, leader mondiale del trasporto marittimo con una flotta di 945 portacontainer e una liquidità stimata tra 55 e 60 miliardi di euro, l’idea di mettere piede anche nel trasporto aereo passeggeri non è nuova. Dopo il tentativo, poi sfumato, di acquisire ITA Airways insieme a Lufthansa, il gruppo della famiglia Aponte guarda ora a easyJet come possibile tassello mancante di una strategia più ampia: costruire un ecosistema integrato che unisca mare, terra e aria.

Al momento, da entrambe le parti non c’è nessun commento ufficiale. Ma se il gruppo Aponte decidesse davvero di fare il passo, lo farebbe probabilmente in tandem con un fondo d’investimento, seguendo lo schema già collaudato con Global Infrastructure Partners per i treni ad alta velocità di Italo o con BlackRock nel segmento portuale.

Un dossier, quello su easyJet, che vola basso solo in apparenza: dietro c’è la possibilità di una delle operazioni più significative nel panorama europeo dei trasporti. E se davvero l’arancione di easyJet dovesse incontrare il blu profondo di MSC, i cieli del continente potrebbero presto cambiare colore.

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