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Dalla guerra ai dazi: le parole di Tajani dall’Aja
“Sono sempre favorevole al libero mercato. Lo Stato meno interviene meglio è”. Così commenta Antonio Tajani il via libera della Bce all’assunzione da parte di Banca Mps di una posizione di controllo in Mediobanca, cosa che avverrebbe se l’offerta pubblica di scambio promossa dalla banca senese su piazzetta Cuccia avesse successo.
“Se prevale il libero mercato – continua Tajani all’Aja a margine del summit della Nato – è meglio per tutti. Se si rispettano le regole” nelle operazioni finanziarie, “perché non farle? Sono neutrale, non faccio il tifo per nessuno, l’ho detto per tutte le operazioni in corso. Il libero mercato favorisce la crescita dell’economia. Lo Stato disegna il campo, organizza”, fissa le regole, lasciando alle imprese la libertà “di rispettarle e di competere”, conclude.
Il ministro degli Esteri non ha, poi, mancato di dire la sua sulla guerra in corso tra Iran-Israele, ribadendo con decisione la disponibilità di Roma a ospitare gli eventuali colloqui: “Io credo che la soluzione migliore sia quella del dialogo diretto Stati Uniti-Iran, in modo che anche Israele si senta garantita dalla posizione americana. Noi siamo disposti a fare tutto ciò che è necessario” per la mediazione.
Sulla questione dei dazi americani, invece, il Ministro degli Esteri rassicura tutti, affermando di essere molto vicini ad un’effettiva intesa con gli Stati Uniti: “Ieri ho parlato a lungo” con il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, che conduce le trattative con gli Usa per evitare l’imposizione di dazi elevati e duraturi sulle merci importate negli Usa dall’Ue. “Penso che alla fine si raggiungerà un accordo con gli Usa. La trattativa è in corso. Noi incoraggiamo il lavoro di Sefcovic”.
E, infine, non ha mancato di commentare la richiesta italiana di maggiore margine sui conti pubblici per raggiungere, entro dieci anni, l’obiettivo del 5% del Pil in spese per la difesa, sottolineando che “anche dotare gli ospedali delle attrezzature necessarie in caso di attacco nucleare, batteriologico o chimico, o potenziare le strutture sanitarie per affrontare emergenze di questo tipo, significa investire nella sicurezza del Paese”. “Le guerre non si combattono solo con i carri armati”, ha affermato il titolare della Farnesina, estendendo il concetto di difesa oltre i confini della sola sfera militare.
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