Rinnovo Patente? Facile ed Economico
Scelta di Palazzo Chigi e del Mef non legata alle pressioni di Tajani e Forza Italia
Di ufficiale non c’è ancora nulla. Ci sono certamente le pressioni di Forza Italia, come ha spiegato oggi su Affaritaliani il portavoce nazionale Raffaele Nevi. Ma nel 2026, dopo la Legge di Bilancio, il ministero dell’Economia e delle Finanze uscirà definitivamente dal capitale del Monte dei Paschi di Siena, dopo il lungo e costoso risanamento e l’ottima gestione dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio.
L’operazione di uscita definitiva del Tesoro dal capitale di Mps, la banca più antica del mondo, avverrà solamente dopo aver completato la fusione per incorporazione di Mediobanca con l’addio del titolo dell’istituto di Piazzetta Cuccia dalla Borsa di Milano (delisting). Il tutto – stando al cronoprogramma della maggioranza, ma i tempi potrebbero cambiare – dovrebbe avvenire tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate 2026.
La decisione congiunta della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (che alla festa dell’Udc ha sottolineato come lo Stato sia già sceso parecchio in Mps senza però dire altro) non è certo per fare un favore o per obbedire ai diktat di Antonio Tajani e del suo partito bensì Palazzo Chigi e Via XX Settembre vogliono assolutamente scongiurare una procedura di infrazione che inevitabilmente scatterebbe da parte dell’Unione europea in caso di mancata uscita dal Monte.
Con Bruxelles, infatti, era stato sottoscritto un impegno a entrare nel capitale per risanare l’istituto senese ma ora, che addirittura ha lanciato con successo l’Ops su Mediobanca, entro il prossimo anno il Tesoro deve necessariamente uscire.
Pena un’altra procedura di infrazione che Meloni e Giorgetti non vogliono assolutamente visto che proprio l’Italia tra i grandi Paesi dell’Unione viene considerato economicamente il più solido e politicamente il più stabile. Difficile da calcolare la cifra che incasserà lo Stato dalla cessione dell’attuale 11,7% in Mps, che poi si diluirà con la fusione con Mediobanca, ma le stime preliminari da fonti di governo e della maggioranza parlano di circa 1,5 miliardi di euro.
Non tantissimo ma un’ottima boccata d’ossigeno per proseguire sulla strada virtuosa della tenuta salda e in ordine dei conti pubblici. Risorse che, probabilmente, verranno utilizzate per l’abbattimento del debito pubblico.
Rinnovo Patente? Facile ed Economico
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