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Torino torna capitale dell’automobile e lo fa con una scena che somiglia a un set cinematografico:
piazzetta Reale come quinta, il Tridente al centro della narrazione. Dal 26 al 28 settembre, al Salone Auto Torino 2025, Maserati porta in Italia la sua MCPURA — coupé e Cielo — e mette in chiaro un messaggio semplice: la supersportiva “definitiva” può essere anche un’idea di eleganza, non solo di potenza. È la prima apparizione nazionale dopo l’ingresso in società al Goodwood Festival of Speed di luglio, e l’atmosfera è quella dei grandi ritorni, quando una firma protagonista della Motor Valley riannoda i fili con la città che ha scritto molta storia dell’auto.
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p data-end=”1741″ data-start=”1164″>Il colpo d’occhio è affidato alla tinta Ai Acqua Rainbow, una vernice capace di spezzare la luce come un prisma: azzurro vivo che, al sole, restituisce un effetto arcobaleno inaspettato. È il biglietto da visita di Fuoriserie, il programma di personalizzazione che permette “one of one” veri, con soluzioni cromatiche, materiali e dettagli su misura. A Torino la coupé sfoggia il finish opaco, la Cielo lucida, come se la stessa idea avesse due timbri emotivi: scultura da camera oscura e gioiello allo stato liquido. È un racconto di colori, certo, ma soprattutto di sostanza.
Sotto la pelle, MCPURA è la prosecuzione coerente e più estrema del progetto MC20. Monoscocca in fibra di carbonio per rigidità e leggerezza, peso complessivo sotto i 1.500 kg e un rapporto peso/potenza di 2,33 kg/CV che la dice lunga sulla reattività. Al centro, l’iconico V6 Nettuno da 630 CV con tecnologia a precamera brevettata: il cuore pulsante di una dinamica che promette allungo rabbioso e trazione piena grazie alle portiere “Butterfly” che aprono su un abitacolo cucito a mano, tra pelli, fibre pregiate e componenti lavorati come pezzi di oreficeria. Sulla Cielo, il tetto in vetro elettrocromatico trasforma l’auto: un gesto sul comando e la luce cambia consistenza, dal cristallo all’ombra.
Il Salone, alla sua seconda edizione, ha l’ambizione legittima di diventare tappa fissa nel calendario europeo, e non è solo una sfilata statica. A dare ritmo ai tre giorni è la parata di sabato 27: partenza dalla Reggia di Venaria, sosta tra affreschi e giardini, risalita verso Superga e arrivo in Piazza San Giovanni. Sarà un viaggio nel paesaggio e nel suono: quello dei modelli più rappresentativi del Tridente — dalla GranTurismo alla MC20 — con la partecipazione dei clienti di Maserati Forza Torino e con una GranCabrio che accoglierà un’ospite speciale, Cristina Chiabotto, madrina d’eccezione per un brand che unisce eleganza e italianità senza didascalie.
Dietro la celebrazione resta la concretezza industriale. La MCPURA nasce nello storico stabilimento di viale Ciro Menotti a Modena, dove prendono vita anche il motore Nettuno e la GT2 Stradale; dallo stesso sito, dal quarto trimestre 2025, usciranno nuovamente GranTurismo e GranCabrio. È una filiera corta, orgogliosamente italiana, che tiene insieme artigianalità e processi contemporanei: verniciature complesse, compositi avanzati, controlli qualità da atelier. Il valore, in fondo, non è solo nell’accelerazione o nel tempo in pista, ma nel fatto che ogni esemplare racconti il “come” è stato costruito.
MCPURA non si limita a migliorare MC20: ne distilla l’idea fino al nucleo. La posizione di guida ribassata, la progressione del Nettuno, la precisione dello sterzo disegnano un’esperienza che parla agli appassionati puri, ma anche a chi cerca un lusso con anima tecnica. La coupé è il lato monolitico, la Cielo quello sensoriale. In comune, la capacità di farti dimenticare il resto al primo allungo, quando la curva si avvicina e la carrozzeria resta piatta, sincera, mentre i freni lavorano pieni e ripetibili. È la porzione di realtà che nessun render può restituire: il modo in cui una Maserati ti ricorda che la velocità, quando è ben disegnata, sa essere un’emozione educata.
C’è un valore simbolico nel riportare questo debutto nel cuore di Torino. È un ponte tra la capitale storica dell’auto e la Motor Valley, tra la cultura del progetto e la cultura della performance. Il pubblico che affolla piazzetta Reale non guarda solo a una scheda tecnica, ma a un’idea di lusso che si fa comportamento: la cura della cucitura, la continuità di una linea, il bagliore cangiante di una vernice sotto un portico. In quell’istante, MCPURA non è semplicemente la nuova supersportiva del Tridente: è la conferma che esistono strade in cui l’innovazione resta umana, riconoscibile, profondamente italiana.
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