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Che cosa accadrebbe a Forza Italia con Marina Berlusconi leader. Parola ai sondaggisti

Al momento l’ipotesi è lontana. Remota. Ma in politica mai dire mai (questo lo ripetono quotidianamente numerosi parlamentari di tutti i partiti). Stiamo parlando dell’ipotesi che Marina Berlusconi scenda in campo, prenda la guida di Forza Italia al posto del vicepremier Antonio Tajani e guidi – magari insieme a Matteo Renzi – un nuovo centro moderato ed europeista. D’altronde l’intervista a Il Foglio della numero uno di Fininvest non è piaciuta affatto a Fratelli d’Italia, e nemmeno a Palazzo Chigi, sia per l’attacco frontale e netto a Donald Trump sia per la grande apertura sul tema dei diritti civili, come i matrimoni tra persone dello stesso sesso e fine vita. Affaritaliani.it ha raccolto l’opinione di alcuni dei sondaggisti più famosi d’Italia per capire che cosa accadrebbe con la primogenita del Cavaliere alla guida di Forza Italia.

Nicola Piepoli, fondatore dell’Istituto Piepoli e decano dei sondaggisti italiani, stima che “Forza Italia arriverebbe al 15% nel giro di tre mesi” con Marina leader. E “prenderebbe voti un po’ a tutte le altre forze politiche ma soprattutto in quel 50% di italiani che non va più ai seggi e che si rifugia nell’astensione”. Nessun effetto Renzi, invece, secondo Piepoli. Anzi, sarebbe dannoso. “È così creativo che fa perdere voti. Se ci fosse anche Renzi con Marina Forza Italia tornerebbe all’attuale 9-10%”.

Renato Mannheimer, partner Eumetra e altro nome storico tra i sondaggisti italiani, ha pochi dubbi e afferma che “Forza Italia ha un’ampia potenzialità di crescita al centro dove c’è tantissimo spazio. E quindi con Marina come leader potrebbe sicuramente arrivare al 15%”. Anche Mannheimer però nutre seri dubbi sull’apporto in termini di consensi che potrebbe arrivare da Renzi e afferma che “resterebbe comunque attorno al 15%, non ci sarebbero variazioni sostanziali”.

Più pacata e riflessiva l’analisi di Maurizio Pessato, vice-presidente di Swg. “La persona e la figura di Marina richiamano il padre Silvio e quindi, in caso di discesa in campo in politica, ci sarebbe certamente un incremento di consensi per Forza Italia, difficile da stimare, ma legato al carisma della primogenita del Cavaliere. Però – osserva Pessato – servirebbe anche una strategia politica dietro questa mossa e non soltanto una sostituzione di Tajani. L’idea del grande centro in Italia, mai decollato dopo la fine della Democrazia Cristiana, rimane e potrebbe esserci questa occasione, magari anche con Renzi che però porta poco. Più che altro raccogliendo cattolici, liberali e anche persone che non votano più”. Insomma, per il vice-presidente di Swg “servirebbe una strategia politica ben chiara, altrimenti ci sarebbe soltanto un incremento di voti e basta”.

Ancora più ottimista è Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21, secondo il quale “in base al bacino di utenza di Forza Italia e alle sue potenzialità con Marina leader arriverebbe al 19% prendendo voti anche al Centrosinistra e perfino al M5S mentre nel Centrodestra a subire di più un calo di consensi sarebbe Fratelli d’Italia e non la Lega che ha un altro tipo di posizionamento politico”. E se ci fosse un grande centro con dentro anche Renzi? “In quel caso, anche se Italia Viva vale poco, si potrebbe superare il 20%”. Secondo Baldassari alle prossime elezioni politiche, salvo errori clamorosi, “ci sarà la riconferma di Giorgia Meloni premier e FdI primo partito. Ma, in prospettiva e nel giro di cinque o sei anni, una Forza Italia a guida Marina allargata a forze di centro potrebbe diventare la prima forza politica del Paese. Ma, ripeto, non subito. Serve tempo”, conclude.

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