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David Ellison, il figlio del miliardario che vuole mettere le mani su Warner Bros. Discovery

Paramount ha rilanciato la sfida a Netflix dopo l’annuncio del probabile accordo con Warner Bros e Netflix: il gruppo guidato da David Ellison ha presentato una contro-offerta da 30 dollari ad azione per acquistare Warner Bros. Discovery, una valutazione complessiva di 108,4 miliardi di dollari, che supera nettamente quella del gigante dello streaming, la proposta infatti vale 18 miliardi in più rispetto a quella avanzata da Netflix. Ma chi è l’uomo che oggi spinge Paramount in una delle operazioni più ambiziose dell’industria dell’entertainment, e non solo?

A Hollywood il nome di David Ellison non ha bisogno di presentazioni. Figlio di Larry Ellison, fondatore di Oracle, David è cresciuto a pane, tecnologia e cinema. Classe 1983, laurea in economia alla Pepperdine e poi produzione cinematografica alla USC, nel 2006 fonda Skydance Productions, oggi Skydance Media: nel giro di pochi anni diventa partner stabile dei blockbuster di mezzo mondo. Il debutto? Flyboys, un flop colossale che avrebbe spento l’entusiasmo di tutti, tranne che per lui. E aveva ragione perché nel 2010 arriva True Grit, coprodotto con Paramount, che riceve dieci nomination agli Oscar. E poi le serie di Star Trek, World War Z, e soprattutto il sodalizio con Tom Cruise: Mission: Impossible, Top Gun: Maverick.

Intanto stringe un rapporto sempre più stretto con Paramount. Il gruppo, passato sotto il controllo di Viacom e della famiglia Redstone, fatica a trovare una strategia in un mercato dominato dallo streaming, Shari Redstone non riesce a invertire la rotta, ma Ellison capisce che il momento è quello giusto: Paramount cerca una via d’uscita, lui vede l’opportunità di “ricalibrare” lo studio puntando su quello che sa fare meglio: cinema e franchise. In altre parole, rilancia l’idea che Hollywood si salva tornando a fare Hollywood.

Solo che stavolta c’è un ingrediente in più: l’intelligenza artificiale. Ellison sa come muoversi, d’altronde ha imparato da ragazzino a programmare in Oracle, ha assorbito la visione digitale di Steve Jobs, grande amico del padre, e ora vuole usare quella visione per trasformare Paramount in colosso tech del cinema, applicando l’IA per capire in tempo reale desideri e umori del pubblico, ottimizzare la distribuzione, ridurre i costi produttivi. E questo nuovo colosso, inevitabilmente, si appoggerebbe al cloud di Oracle, l’azienda del padre, di famiglia.

Già, la famiglia, perché dietro i capitali di Skydance c’è Larry Ellison, che di fatto controlla la maggior parte delle aziende del figlio. È lui il garante dell’intera operazione, anche sul piano politico, vedi i rapporti con Donald Trump, non stupisce quindi che David allora possa riuscir a mettere le mani anche Warner Bros; per arrivarci, però, servono 108 miliardi di dollari. Una cifra enorme per Paramount, ma non impossibile con il supporto del padre, e soprattutto un investimento che aprirebbe a David Ellison il forziere più prezioso di Hollywood: la libreria Warner, da Harry Potter a Batman, da Game of Thrones a Friends. 

Il 2024 ha già segnato un turning point per Ellison, con la fusione da 8 miliardi tra Skydance e Paramount Global e la sua nomina a Ceo del nuovo gruppo. Ora il passo successivo è costruire un impero del cinema e dello streaming, e non ci sono dubbi che si farà nel segno della continuità tra Hollywood e Silicon Valley che Ellison ha costruito fin dall’inizio della sua carriera.

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