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                “Sono passati ormai tre mesi dall’ assemblea regionale toscana degli iscritti del Movimento 5 Stelle del 12 aprile, successiva a due passaggi nazionali fondativi: le doppie votazioni on line che hanno sancito la volontà degli aderenti di consolidare il M5S nei territori quale forza progressista organizzata e la grande manifestazione nazionale per la pace e contro la follia del riarmo”: dal M5S Elba.

“Da allora non sono stati fatti passi avanti significativi per realizzare le volontà espresse dagli iscritti, soprattutto sul versante organizzativo e del coinvolgimento dei territori nelle decisioni, fino a trovarci ora di fronte alle prossime elezioni regionali, fissate per il 12 ottobre, con Giani ricandidato dal PD regionale, non è noto sulla base di quali eventuali trattative, nazionali e regionali, con il M5S. In questo quadro sarebbe utile che le Consigliere regionali uscenti del M5S illustrassero un bilancio pubblico della loro esperienza di opposizione, utile anche per decidere come comportarsi a breve sul piano elettorale”.

“Dal punto di vista elbano il bilancio sul mandato Giani è assolutamente negativo, dalla sanità ai trasporti marittimi, per non parlare delle sciagurate scelte del rigassificatore in deroga alle norme di sicurezza di V.I.A. e della scelta di una base militare dentro il Parco di San Rossore, atteggiamenti pagati elettoralmente sia all’ Elba che in Val di Cornia. Perdurando la ricandidatura Giani, appare necessaria una iniziativa per cercare di unificare le diverse anime progressiste di opposizione, individuando una figura di candidato/a Presidente competitiva – aggiunge – Non mancano infatti i Comuni toscani nei quali, alle ultime Amministrative, operazioni simili hanno dato ottimi risultati. Se in questo quadro Giani non superasse subito il 40% a fronte di un buon risultato dell’ area progressista unitaria, si potrebbero tra l’ altro aprire spazi di trattativa interessanti per imporre contenuti di governo più avanzati”.

“Scelte diverse di sostegno immediato sarebbero invece in contrasto con la radicalità (alla radice dei problemi, cioè) espresse dal Movimento a livello nazionale (Conte, Ricciardi e Scarpinato in particolare) e appannerebbero la ns credibilità. Quindi le richieste del territorio elbano ai livelli provinciale e regionale del Movimento non ancora Partito, sono appunto quelle di un bilancio pubblico dell’ esperienza consiliare in Regione e di esperire alla luce del sole il tentativo di costituire alle prossime elezioni regionali una lista unitaria progressista”, conclude

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