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Lvmh, vendite in calo peggio del previsto. Crollo in Borsa del 30% in un anno

Vendite in calo peggio del previsto (meno 4%) per il gigante francese del lusso Lvmh nel secondo trimestre nonostante la direttrice finanziaria Cecile Cabanis si sia detta fiduciosa per il resto dell’anno. I ricavi fino alla fine di giugno sono scesi del 4% a 19,5 miliardi di euro, rispetto a un calo del 3% secondo un consensus degli analisti.

Le vendite della divisione moda e pelle del gruppo, che rappresentano la maggior parte degli utili, sono scese del 9% in un contesto di forte pessimismo del settore, rispetto alle previsioni di un calo del 6%. Secondo Cabanis un dazio del 15% per le esportazioni negli Stati Uniti rappresenterebbe un “risultato complessivamente positivo per il morale dei nostri clienti”. In Borsa Lvmh ha chiuso in ribasso del 2%. In un anno la perdita di valore delle azioni alla Borsa di Parigi è stata pari al 30%.

Il settore dei beni di lusso rimane dunque sotto pressione a causa dell’incertezza macroeconomica globale, della debolezza della domanda cinese e del cambiamento della spesa dei consumatori statunitensi. Lvmh continua comunque a investire in settori adiacenti al lusso come evidenziato dal recente investimento di 800 milioni di dollari di L Catterton, il fondo Usa sostenuto da Lvmh e dalla famiglia Arnault, in Flexjet per viaggi di fascia alta con jet privati.

Questa operazione offre una possibilità di crescita a lungo termine, soprattutto perché l’aviazione privata continua ad attrarre una clientela con un patrimonio ultra elevato in un mondo post-pandemia. L’acquisizione supporta la diversificazione dei marchi di Lvmh e rafforza il suo raggio d’azione nel settore del private equity.

Quanto agli altri giganti del settore lusso Kering, la società francese (in crisi) che possiede Gucci e ha recentemente arruolato Luca De Meo come ad, pubblicherà i risultati il 29 luglio, seguita il 30 da Hermès e Prada. Per questi ultimi, il consensus prevede un aumento delle vendite organiche del 10%, con Miu Miu, marchio di Prada, che dovrebbe continuare a guadagnare quote di mercato. Moncler ha già alzato il sipario sui conti.

Il gruppo guidato da Remo Ruffini ha registrato ricavi per il primo semestre pari a 1,2 miliardi di euro, in aumento dell’1% a tassi di cambio costanti rispetto allo stesso periodo del 2024, in linea con il consensus degli analisti.

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