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Il Papa alla Fao: “Occorre mobilitare tutte le energie disponibili affinché nel mondo a nessuno manchi il cibo necessario”

“È un triste paradosso che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile”. Queste le parole del presidente Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione del Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura della Fao. 

“Il ‘Museo e Rete per l’Alimentazione’, è un’iniziativa che, oltre a consentirci di ripercorrere la storia di un’Istituzione internazionale che siamo lieti di ospitare a Roma sin dal 1951, trasmette un importante messaggio di un impegno che via via si è sempre più precisato nella sua valenza strategica: dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità degli ecosistemi.

Il percorso per raggiungere questi obiettivi – già da tempo tracciato nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – resta purtroppo in gran parte ancora da attuare, ivi inclusa l’aspirazione ad un mondo senza più fame”, ha aggiunto il presidente della Repubblica rivolgendosi alla Fao.

Ad intervenire oggi, nella Giornata mondiale dell’Alimentazione, anche il Papa Leone XIV, che ha affermato: “Occorre mobilitare tutte le energie disponibili, in uno spirito di solidarietà, affinché nel mondo a nessuno manchi il cibo necessario, sia in quantità sia in qualità. In tal modo, si porrà fine a una situazione che nega la dignità umana, compromette lo sviluppo auspicabile, costringe ingiustamente moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case e ostacola l’intesa tra i popoli”. 

“A cinque anni dal completamento dell’Agenda 2030, dobbiamo ricordare con forza che raggiungere l’obiettivo Fame Zero sarà possibile solo se ci sarà una volontà reale di farlo, e non soltanto dichiarazioni solenni”, ha ribadito il Santo Padre nel suo discorso alla Fao. 

“Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l’uso del cibo come arma da guerra. Sembra allontanarsi sempre più quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine di guerra la fame deliberata, come pure l’impedire intenzionalmente l’accesso al cibo a comunità o interi popoli. Il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni. Con dolore, siamo testimoni dell’uso continuo di questa crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame”, “non possiamo continuare così”, occorre “porre rimedio a questo scandalo”, conclude il Papa. 

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