Rinnovo Patente? Facile ed Economico

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A Sant’Agata Bolognese, nell’autunno che precede il World Energy Day, i tetti dello stabilimento brillano di una luce diversa.

Non è solo il sole della Pianura Padana: sono metri e metri di impianto fotovoltaico appena ampliato, un cantiere silenzioso che racconta quanto l’energia sia ormai una leva industriale, non più un semplice costo. Automobili Lamborghini firma un nuovo passo nella propria decarbonizzazione, con un progetto che aumenta l’autonomia energetica del sito e, soprattutto, taglia 1.200 tonnellate di CO₂ ogni anno. In altre parole: più energia pulita prodotta in casa, meno emissioni nell’aria.

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p data-end=”1925″ data-start=”1119″>La storia non nasce oggi. Nel 2010 l’azienda installa il primo campo solare, che nel tempo arriva a coprire 15.000 m², tra i più estesi in regione all’epoca, con oltre 2 milioni di kWh generati in dodici mesi e circa 800 tonnellate di CO₂ evitate ogni anno. È l’inizio di una cultura aziendale che sceglie di misurare, ridurre, compensare. Una cultura che nel 2015 porta alla neutralità carbonica on balance del sito produttivo, certificata dall’ente DNV: un primato all’interno del Gruppo Audi e, soprattutto, una presa di posizione volontaria e pionieristica. Da allora, la neutralità carbonica è stata mantenuta nonostante il raddoppio delle superfici produttive, grazie a una strategia che combina efficienza, riduzioni dirette e progetti di compensazione delle residue.

Oggi l’ampliamento fa un salto di scala: oltre 4.000 pannelli in più, disposti su circa 12.000 m² di copertura del magazzino, per una potenza complessiva pari a 2,5 MWp. Tradotto in produzione, significa 2,89 milioni di kWhaggiuntivi ogni anno. È energia che alimenta linee, uffici, laboratori e che riduce la dipendenza dalla rete nelle ore di maggior irraggiamento, attenuando i picchi e rendendo più prevedibili i costi. Soprattutto, è un taglio reale all’impronta ambientale: 1.200 tonnellate di CO₂ in meno, l’equivalente di migliaia di tragitti urbani cancellati dalle emissioni. Non un gesto simbolico, ma un tassello operativo in una roadmap che guarda lontano.

“La Manifattura Lamborghini è un laboratorio di innovazione che dimostra come sia possibile coniugare eccellenza nelle operazioni e responsabilità ambientale,” spiega Ranieri Niccoli, Chief Manufacturing Officer di Automobili Lamborghini. “L’ampliamento dell’impianto fotovoltaico rappresenta un investimento concreto nella sostenibilità e un ulteriore passo avanti nella nostra roadmap di decarbonizzazione, proprio nell’anno in cui celebriamo i dieci anni di neutralità carbonica del sito.” È una dichiarazione che racconta la sostanza di questa scelta: la sostenibilità come fattore di performance industriale, non come capitolo a margine del bilancio.

Il tempismo non è casuale. Annunciare il progetto alla vigilia del World Energy Day significa collocarlo dentro una narrazione globale: usare meglio le risorse, ridurre gli sprechi, accelerare sulle energie rinnovabili. A Sant’Agata Bolognese questo si traduce in una governance energetica matura: monitoraggio dei consumi, interventi di efficientamento, attenzione alle fasce orarie e, quando serve, compensazione delle emissioni residue per preservare lo status “on balance”. Il risultato è un sistema più resiliente alle oscillazioni dei prezzi e più coerente con gli obiettivi climatici europei.

C’è anche un valore territoriale, spesso invisibile ma concreto. In un distretto manifatturiero denso come quello emiliano, ogni chilowattora prodotto sui tetti industriali libera capacità e stabilizza la rete locale, riducendo perdite e congestioni. È un beneficio che si riflette sull’ecosistema di fornitori, sulla comunità e sulla qualità dell’aria. Per un marchio globale come Lamborghini, parlare di autonomia energetica non significa chiudersi, ma contribuire a un equilibrio più efficiente tra produzione e consumo nel raggio di pochi chilometri.

L’orizzonte, però, resta ampio. La sfida della decarbonizzazione industriale non si esaurisce con i pannelli solari: riguarda i processi, la logistica, l’uso intelligente dei dati. Ma è dai tetti che passa un segnale chiaro: la transizione non è un concept, è un insieme di scelte misurabili. Numeri come 2,5 MWp, 2,89 milioni di kWh e 1.200 tonnellate di CO₂non sono slogan: sono la metrica di un cambiamento che entra in fabbrica e ne ridisegna i ritmi, le priorità, le competenze.

Mentre le giornate d’autunno si accorciano, il sole che sosta sui capannoni di Sant’Agata Bolognese diventa un alleato industriale. L’ampliamento dell’impianto fotovoltaico consolida una traiettoria iniziata quindici anni fa e rafforza un impegno celebrato dieci anni fa con la neutralità carbonica “on balance”. È un promemoria semplice e potente: la sostenibilità funziona quando si traduce in efficienza, prevedibilità, valore. E quando i numeri tornano, anche il racconto diventa credibile. Qui tornano.

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