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L’aspettativa di vita dei nostri animali domestici è aumentata molto, cosa che possiamo identificare, tra le varie fasi della vita, una “terza età”, o età “senior”. Orientativamente, un cane di taglia piccola può entrare nella fase senior intorno ai 7-8 anni, un cane di taglia gigante a circa 6 anni; un gatto dopo i 10 anni. Quando un animale entra in questa fase della vita, potrebbero evidenziarsi dei cambiamenti nel suo fisico, nella sua mente e nel suo comportamento. Ad esempio, l’animale potrebbe diventare meno attivo, meno voglioso di giocare, vista ed udito potrebbero calare.
Questi processi di invecchiamento sono di solito dovuti al normale passare dell’età. Tuttavia, è importante riportare al Medico Veterinario curante eventuali cambiamenti nello stato fisico e mentale dell’animale, in modo che egli possa valutare lo stato di salute. In realtà, è consigliabile, dopo i 7 anni, sia per i cani che per i gatti, un check up completo con visita veterinaria ed eventuali esami (ad esempio esami del sangue per valutare la funzionalità degli organi). Questo anche in assenza di particolari “sintomi”.
Talvolta il processo di invecchiamento è più veloce ed evidente rispetto alla media e gli animali senior possono soffrire di varie patologie, come quelle osteoarticolari, che possono portare a rilevanti difficoltà di movimento e stati di dolore cronico. E’ importante far visitare l’animale e intraprendere dei percorsi di cura, in modo da mantenere una buona qualità di vita del soggetto. Esiste anche la cosiddetta “disfunzione cognitiva dell’animale anziano”. Essa è un disturbo neurodegenerativo progressivo, principalmente associato a una ridotta capacità di apprendere, di memorizzare informazioni e di rispondere agli stimoli.
Si differenzia dall’invecchiamento cerebrale fisiologico per gravità dei sintomi e per velocità di peggioramento. Alcuni dei sintomi che caratterizzano la disfunzione cognitiva sono: alterazione del ciclo sonno-veglia; disorientamento spaziale; cambiamento dell’abitudine a fare i bisogni fuori casa o nella lettiera; insorgenza di stati d’ansia; aumento del nervosismo; diminuzione evidente della voglia di esplorare ed interagire con i familiari; manifestazione di comportamenti ripetitivi.
Non tutti i cani e gatti senior vanno incontro a disfunzione cognitiva, ma questo disturbo ad oggi viene rilevato in una discreta percentuale di animali. Non esiste una cura definitiva, ma intervenendo precocemente si può rallentare il processo di degenerazione mentale (e fisica). Nel caso un proprietario osservi tali alterazioni nel proprio animale, è consigliabile che si rivolga prontamente al proprio Medico Veterinario di riferimento e ad un Medico Veterinario Esperto in comportamento. È possibile – e doveroso nel caso l’animale sia in difficoltà – sostenerlo con integratori, corretta alimentazione, modifiche dell’ambiente di vita, supporto emotivo, attività mentali costruttive e stimolanti.
(*) Medico Veterinario esperto in comportamento animale Fnovi
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