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Il leader dello Stato islamico in Iraq e Siria, Abdullah Maki Musleh al-Rifai - noto come Abu Khadija - "considerato uno dei terroristi più pericolosi in tutto il mondo", è stato ucciso dalle forze di sicurezza irachene insieme alla coalizione guidata dagli Stati Uniti che combatte il gruppo militante.
L’annuncio del primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani è stato seguito dal messaggio del presidente statunitense Donald Trump, che ha lodato l’operazione sul suo social Truth. “Oggi (venerdì, ndr) il leader fuggitivo dell’Isis in Iraq è stato ucciso. È stato braccato senza sosta dai nostri intrepidi combattenti. La sua miserabile vita è stata stroncata, insieme a un altro membro dell’Isis, in coordinamento con il governo iracheno e il governo regionale curdo. Pace attraverso la forza!”, ha scritto Trump.
Raid Usa contro l’Isis, perché la “dottrina Trump” inizia dalle caverne della Somalia
01 Febbraio 2025
A febbraio, poco dopo l’insediamento, il presidente Usa aveva ordinato un suo primo attacco aereo contro una base dello Stato islamico. In quel raid erano stati uccisi una quindicina di miliziani, inclusa una “figura di primo piano nella pianificazione degli attentati e nell’addestramento dei miliziani. Il messaggio per l’Isis e per chiunque altro voglia colpire gli americani – aveva chiarito Trump – è che vi troveremo e vi uccideremo!”.
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