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Lo scandalo urbanistico che ha travolto Milano ha fermato cantieri, allontanato capitali esteri e lasciato 1.625 famiglie senza casa. Per Aspesi, il blocco vale 5 miliardi di euro di investimenti e avrà un impatto sul Pil nazionale di 38 miliardi in cinque anni. Il presidente Federico Filippo Oriana lancia un appello urgente: “Senza regole certe e rapide riforme normative, il rischio è lo stop definitivo della rigenerazione urbana e la fuga degli investitori internazionali”.

Aspesi: dall’inchiesta un danno reputazionale e finanziario per Milano

L’inchiesta giudiziaria sull’urbanistica mette a rischio la credibilità di Milano agli occhi degli investitori. Il blocco dei cantieri ha già lasciato 1.625 famiglie senza casa e fermato 5 miliardi di euro di investimenti. Secondo Aspesi, associazione nata nel 1993 a Milano per riunire gli imprenditori del settore immobiliare, l’impatto sul Pil nazionale nei prossimi cinque anni potrebbe toccare quota 38 miliardi, quasi tre punti di prodotto interno lordo.

Oriana (ASPESI): “Milano, così gli investitori scappano”

“Le norme possono essere bianche o nere, ma se cambiano in corsa, quando gli investimenti sono già stati fatti, l’intero Paese perde credibilità”, denuncia Federico Filippo Oriana, presidente di Aspesi, intervistato da Adnkronos. “Abbiamo associati colpiti da sequestri: una multinazionale, dopo sei mesi dal via ai lavori, ha subito il blocco del cantiere. Ora ha deciso di lasciare l’Italia”.

Per il presidente di Aspesi, “la giustizia deve fare il suo corso, ma la politica non può lavarsene le mani come ha fatto il sindaco Sala. Servono certezze e velocità”. Oriana lancia l’allarme: “Se si blocca la demolizione e ricostruzione, si ferma tutto il processo di rigenerazione urbana. Servono norme veloci e soprattutto certe”.

Una legge nazionale per sbloccare cantieri e case

Aspesi chiede una legge divisa in due parti: una sanatoria immediata per le famiglie e le aziende coinvolte (“hanno agito secondo la prassi normativa in vigore”) e un riordino generale della normativa urbanistica. “È più di un decennio che lo chiediamo”, ribadisce Oriana. In Parlamento sono già stati presentati due disegni di legge, da Forza Italia alla Camera e da Gasparri al Senato, oltre a una bozza di Testo Unico al Ministero delle Infrastrutture.

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I rapporti pubblico-privato al collasso

“La certezza del diritto è una condizione essenziale nel nostro settore, dove i tempi sono lunghi e gli investimenti elevati”, spiega Oriana. “Ma in Italia la normativa cambia mentre l’intervento è in corso. È l’incubo di ogni investitore e mina le relazioni pubblico-private”. “Le famiglie sono senza soldi e senza casa: è inaccettabile, una vera tragedia. Anche noi, come società immobiliari, siamo vittime della stessa situazione”, afferma Oriana. E attacca: “Il Comune di Milano un anno e mezzo fa avrebbe potuto risolvere il problema. Ma oggi, senza una legge nazionale, è impossibile dissequestrare i cantieri”.

Per Aspesi a Milano si dovrebbe costruire di più: “Mancano 50mila alloggi”

Infine, il presidente di Aspesi respinge ogni accusa di eccessiva edificazione: “Mancano 50mila alloggi a Milano, si costruisce il 256% in meno del fabbisogno. La rigenerazione urbana serve proprio per evitare l’espansione orizzontale e favorire una crescita verticale, più sostenibile”.

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