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Chiaro, poi arrabbiato, poi commosso, infine deciso. Veloce sulle questioni giudiziarie. Garantista. Beppe Sala è stato questo, nel suo discorso. Un discorso che non è che un punto di partenza. Mette delle premesse ma non scioglie i nodi. Non ha detto una parola sulla sostituzione di Giancarlo Tancredi o su un eventuale rimpasto di giunta. Perché forse le trattative sono in corso. Ma neppure c’è una data della sostituzione.

Ma torniamo al discorso. Il sindaco inizia dalla parte giudiziaria. E dice le parole giuste: “Solo dai media che ho appreso di essere indagato, per il momento senza nessun alcun avviso di garanzia su due capi di imputazione”. E ancora: “Sempre i media riferiscono che secondo la magistratura non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché. Perché non è stato necessario svolgere attività di indagine per cui è prevista obbligatoriamente la partecipazione dell’indagato. Lo capisco e lo accetto, ma allora mi chiedo, essendo la magistratura l’unico organo preposto alla comunicazione di questi atti, perché questa informazione è stata divulgata ai media? E chiedo a voi, colleghi politici. Se ciò continui a starvi bene. Sta bene a chi governa o a chi ambisce governare una città o un paese che indagini riservate diventino pubbliche? Ricordo a chi ne approfitta”.

Poi si arrabbia con Enrico Marcora, che ha pubblicato una sua immagine generata con l’intelligenza artificiale, con la divisa da carcerato. Si arrabbia. “Ho segnalato questo suo gesto al vertice del suo partito. Vediamo se farà carriera”.

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Gli impegni di Sala per gli ultimi due anni di governo della città e la commozione nel ricordo del padre

Affronta qualche nodo politico e soprattutto si richiama all’esperienza di Pisapia (anche), senza discontinuità: “Noi ci troviamo a governare da 14 anni lo sviluppo di una città che si sta facendo metropoli e che compie un processo di trasformazione comune a molte realtà dello stesso tipo”. E dunque: “Dobbiamo far sì che i prossimi sviluppi urbanistici abbiano una sempre maggiore attenzione all’impatto pubblico e ai servizi connessi. Dobbiamo operare con intensità sul piano straordinario casa per fronteggiare un problema, quello del costo dell’abitare, che sta diventando evidente in tutte le grandi città. E agire con energia sul ripristino degli appartamenti sfitti nel nostro patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Noi e la regione dobbiamo migliorare su alcuni servizi, come il trasporto pubblico, che sarebbero considerati straordinari in tutti i comuni milanesi, in tutti i comuni italiani, ma che devono soddisfare le esigenze dei milanesi, pur altri che sia. Dobbiamo porre un’attenzione estrema alla cura della città in ogni suo quartiere, in ogni suo angolo, in ogni suo spazio verde. Dobbiamo, ed è un tema molto difficile da affrontare, di nuovo in funzione delle questioni finanziarie, operare sulle strutture dedicate allo sport. La questione del momento, per fare un esempio, è quella relativa alla piscina Argelati. Dobbiamo da settembre riavviare il percorso consiliare relativo allo stadio con l’obiettivo di rispettare i tempi che il progetto richiede e molto altri ancora che per brevità non cito ma che è nei miei pensieri”.

Alla fine, la commozione: “Mio padre era una persona semplice. Quando capì che dal punto di vista professionale non avrei inseguito le sue orme mi disse: “Fai quello che vuoi nella vita, scegliti il lavoro che vuoi, ma ricordati che io ti guarderò e vorrò essere certo che starai facendo il tuo dovere fino in fondo”. E oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo con il vostro aiuto e a proseguire nell’incarico che i milanesi ci hanno democraticamente affidato”.

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