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Mo, convocata domani riunione straordinaria Consiglio Onu su piani Israele per Gaza
Una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere del piano Israeliano di assumere il controllo di Gaza è stata convocata per domani, anticipano fonti diplomatiche citate dall’agenzia Tass. La riunione è stata richiesta da diversi Paesi membri del Consiglio di sicurezza, si precisa.
Mo, Netanyahu: “Da Germania ricompensa a Hamas per terrorismo”
“Invece di sostenere la guerra giusta di Israele contro Hamas, che ha compiuto l’attacco contro il popolo ebraico più orribile dai tempi dell’Olocausto, la Germania sta ricompensando il terrorismo di Hamas imponendo un embargo sulle armi a Israele“.
Lo ha affermato in una nota l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha annunciato una sospensione delle esportazioni verso Israele di equipaggiamento militare che potrebbe essere usato nella Striscia di Gaza. La decisione è arrivata dopo l’annuncio dell’espansione dell’operazione nell’enclave palestinese, decisa dal gabinetto di sicurezza israeliano.
Mo, Netanyahu: “Non occuperemo Gaza ma la libereremo da Hamas”
“Non occuperemo Gaza, libereremo Gaza da Hamas. Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un’amministrazione civile pacifica, che non sia l’Autorità Nazionale Palestinese, né Hamas, né un’altra organizzazione terroristica”, lo ha scritto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sul suo profilo X. “Questo contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro”, conclude il post.
Merz annuncia la sospensione della fornitura di armi a Israele
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato una sospensione delle esportazioni verso Israele di equipaggiamento militare che potrebbe essere usato nella Striscia di Gaza. La decisione arriva dopo l’annuncio dell’espansione dell’operazione nell’enclave palestinese, decisa dal gabinetto di sicurezza israeliano.
Onu: “Israele fermi immediatamente il suo piano su Gaza”
L’Onu esige che Israele “fermi immediatamente” il proprio piano di controllo militare sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce un comunicato.
Netanyahu e quella data simbolo del 7 ottobre: il piano per l’occupazione totale
Via libera del governo israeliano all’occupazione di Gaza. Dopo una riunione fiume del gabinetto di sicurezza, riferisce Axios, è stata approvata la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu. L’ufficio del primo ministro israeliano ha confermato che il gabinetto di sicurezza ha approvato il piano per l’occupazione di Gaza City da parte delle Forze di difesa israeliane. Israele fornirà aiuti umanitari alla popolazione civile al di fuori delle zone di combattimento, ha affermato l’ufficio del primo ministro in una dichiarazione.
La maggioranza dei membri del gabinetto ha inoltre appoggiato un elenco di cinque principi che Israele richiederà per la fine della guerra: il disarmo di Hamas; il ritorno di tutti i 50 ostaggi rimasti, 20 dei quali si ritiene siano ancora vivi; La smilitarizzazione della Striscia; il controllo di sicurezza israeliano sulla Striscia; l’istituzione di un’amministrazione che non sia né Hamas né l’Autorità Palestinese. La maggioranza assoluta dei ministri del gabinetto israeliano ha ritenuto che “il piano alternativo presentato non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas, né al ritorno degli ostaggi”.
Così in una dichiarazione l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo la decisione del gabinetto di sicurezza di dare il via libera alla conquista di Gaza city. Il riferimento dovrebbe essere legato alla proposta presentata dal Capo di Stato Maggiore delle Idf, Eyal Zamir, che aveva espresso la sua opposizione all’occupazione della Striscia di Gaza. Nella dichiarazione dell’ufficio del premier israeliano si evidenzia, quindi, che l’operazione riguarderà Gaza City dove attualmente risiedono circa 800mila abitanti. L’obiettivo sarebbe quello di evacuare i residenti della città entro il 7 ottobre 2025, ovvero in coincidenza con il secondo anniversario del massacro di Hamas.
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