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Tajani: “No a truppe ma potremmo aiutare Kiev su sminamento “

“Si stanno facendo dei passi in avanti anche nella proposta italiana di avere una garanzia modello art.5 della Nato, con la presenza americana. Noi non siamo per inviare truppe ma potremmo dare un contributo importante vista la grande esperienza che abbiamo per lo sminamento sia marittimo che terrestre. Poi si vedrà come andranno le cose. Si sono fatti dei passi in avanti anche dal punto di vista del coordinamento su questo tipo di ipotesi”. Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in conferenza stampa al Meeting di Rimini al termine della riunione del G7 degli esteri dedicato all’Ucraina.

La riunione G7 ha avuto al “centro” le “garanzie di sicurezza” per Kiev “dopo l’auspicabile accordo di pace”, ha spiegato Tajani sottolineando sui tempi che “io non ho mai detto che fossimo a pochi passi dall’accordo, ho sempre detto che si è accesa una luce in fondo a un tunnel ancora lungo da percorrere”. Quella del G7 è stata una riunione dal significato “anche simbolico nel giorno dell’Indipendenza ucraina” per “inviare ancora una volta, dopo le riunioni di Washington, un messaggio chiaro di unità europea e transatlantica” a sostegno di Kiev

Lavrov: “Putin vuole prima continuare colloqui di Istanbul”

“Putin ha ricevuto una chiamata del presidente Trump dopo l’incontro” del tycoon con Zelensky alla Casa Bianca “e ha chiaramente affermato di essere pronto a proseguire i negoziati diretti russo-ucraini iniziati a Istanbul. E ha affermato che gli incontri al massimo livello, i vertici, soprattutto tra i leader di Russia e Ucraina, devono essere preparati molto bene”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. “Abbiamo suggerito di elevare il livello delle delegazioni che si sono incontrate e si incontreranno a Istanbul per affrontare questioni specifiche che devono essere portate all’attenzione del Presidente Putin e Zelensky”. 

Lavrov: “Incontro Putin-Zelensky non discusso in Alaska”

Donald Trump e Vladimir Putin non hanno discusso di un vertice tra il presidente russo e Volodymyr Zelensky in occasione del loro colloquio in Alaska. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista a Nbc News pubblicata sul sito del ministero. “Non se n’è parlato ad Anchorage. È stato sollevato in seguito, come qualcosa di improvvisato, emerso dall’incontro a Washington tra il presidente Trump e i suoi ospiti”, ha detto. “Quando Zelensky afferma che la priorità immediata è un incontro con Putin, è ;;fondamentalmente un gioco. Un gioco che è molto bravo a giocare, perché vuole teatralità in tutto ciò che fa. Non gli importa della sostanza”. 

Zelensky: “Truppe straniere dopo guerra importanti per Kiev”

Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la presenza di truppe straniere in Ucraina dopo la fine della guerra con la Russia è “importante”, poiché Kiev cerca di lavorare su potenziali garanzie di sicurezza con i suoi alleati occidentali. La questione della “presenza sul campo, come si dice, dei ‘boots on the ground’, è importante per noi”, ha affermato Zelensky parlando a fianco del primo ministro canadese Mark Carney, in visita a Kiev in occasione del Giorno dell’Indipendenza ucraina. 

Mosca, nuovo scambio di prigionieri con Kiev 

Il ministero della Difesa russo ha annunciato che “146 militari russi sono stati rimpatriati dal territorio controllato da Kiev e, in cambio, sono stati restituiti 146 prigionieri di guerra ucraini”. Lo riporta Ria Novosti. Secondo il ministero, “gli Emirati Arabi Uniti hanno fornito mediazione umanitaria durante il ritorno dei militari russi dalla prigionia”. Inoltre, “otto residenti della regione di Kursk detenuti illegalmente dal regime di Kiev sono stati rimpatriati e saranno riportati a casa”, sottolinea il ministero.

Il Papa scrive a Zelensky 

“Con il cuore ferito dalla violenza che devasta la vostra terra, mi rivolgo a voi”, “invocando Dio perché consoli quanti sono provati dalle conseguenze del conflitto”, rafforzi “i feriti” e conceda “il riposo eterno ai defunti”. Lo dice papa Leone XIV in una lettera al presidente ucraino Volodymyr Zelesnky per l’anniversario dell’indipendenza. Il papa, “implora l’Onnipotente affinché muova i cuori delle persone di buona volontà” e “il clamore delle armi taccia” cedendo “il posto al dialogo” e aprendo “la strada della pace per il bene di tutti”. “Affido la vostra nazione alla Beata Vergine Maria, Regina della Pace”, conclude Leone.

Ucraina, esplosione in un negozio per bambini a Mosca

Una esplosione è avvenuta al secondo piano del negozio Central Children’s Store a Mosca, secondo quanto riferito da una fonte dei servizi di emergenza all’agenzia TASS. “È avvenuta un’Esplosione al secondo piano del negozio Central Children’s Store. C’è fumo. Ci sono vittime”, ha detto la fonte. L’edificio è in fase di evacuazione. 

Trump, è ora di porre fine alla carneficina in Ucraina  

“E’ venuto il momento di porre fine a una carneficina senza senso. Gli Stati Uniti sostengono un accordo negoziale che porti a una pace duratura che fermi lo spargimento di sangue e salvaguardi la sovranità e la dignità dell’Ucraina”. Così il presidente Donald Trump in un messaggio per l’indipendenza del Paese pubblicato su X da Volodymyr Zelensky. 

Zelensky, abbiamo bisogno di una pace giusta

“Un’Ucraina unita non sarà mai più costretta nella storia a quella vergogna che i russi chiamano compromesso. Abbiamo bisogno di una pace giusta”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel giorno dell’indipendenza del Paese. “Quale sarà il nostro futuro, solo noi possiamo deciderlo. E il mondo lo sa. E il mondo lo rispetta. Rispetta l’Ucraina. Percepisce l’Ucraina come un suo pari”, ha detto il presidente in un videomessaggio registrato nel centro di Kiev.

 “Un’Ucraina unita non sarà mai più costretta nella storia a quella vergogna che i russi chiamano compromesso. Abbiamo bisogno di una pace giusta”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel giorno dell’indipendenza del Paese. “Quale sarà il nostro futuro, solo noi possiamo deciderlo. E il mondo lo sa. E il mondo lo rispetta. Rispetta l’Ucraina. Percepisce l’Ucraina come un suo pari”, ha detto il presidente in un videomessaggio registrato nel centro di Kiev.

Zelensky: “Oggi ho firmato due decreti“. In arrivo nuove sanzioni contro la Russia e i suoi collaboratori  

“Continuiamo il nostro lavoro in materia di sanzioni. Oggi ho firmato due decreti“. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che il primo provvedimento “riguarda la sincronizzazione in Ucraina delle sanzioni dei nostri partner, in particolare quelle del Canada” e “si tratta di un allineamento al 100% con le sanzioni canadesi di quest’anno che colpiscono 139 persone fisiche e giuridiche che lavorano per la guerra della Russia”. Il secondo decreto impone, invece, sanzioni “contro 28 cittadini di diversi Paesi che stanno aiutando in modo analogo i russi a mantenere il regime di occupazione sul nostro territorio”.

Per mesi il Pentagono ha impedito l’uso di missili a lungo raggio da parte dell’Ucraina per attaccare la Russia, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, riportando alcune fonti secondo cui un iter autorizzativo condotto ai vertici del Dipartimento della Difesa avrebbe vietato a Kiev di lanciare Atacms contro siti strategici russi. La procedura di approvazione dà al comandante del Pentagono, Pete Hegseth, la decisione finale sull’uso degli Atacms da parte ucraina. Una procedura che ha stravolto quanto era stato deciso da Joe Biden, il quale aveva autorizzato l’Ucraina di attaccare gli obiettivi russi con i missili statunitensi.

Nel frattempo, nella notte è scoppiato un incendio in una centrale nucleare russa a seguito dell’abbattimento di un drone ucraino da parte delle difese aeree del Paese, secondo quanto riportato dal sito stesso. Il “dispositivo è esploso” appena si è abbattuto sulla centrale nucleare di Kursk (ovest), causando un incendio che “è stato domato dai vigili del fuoco“, si legge in una nota ufficiale pubblicata su Telegram. Stando alle prime informazioni, l’esplosione non ha provocato morti o feriti, ma la portata operativa della centrale è stata senza alcun dubbio compromessa. “Il livello di radioattività nel sito della centrale nucleare di Kursk e nell’area circostante non è cambiato e corrisponde ai valori naturali”, continua il comunicato.

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