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Mef all’Ue: “Il golden power è legato alla tutela della sicurezza pubblica”
La legittimazione italiana ad intervenire ai sensi del golden power è legata alla tutela della sicurezza pubblica, un profilo di esclusiva competenza nazionale e che non ha alcun interferenza con la disciplina sovranazionale prevista dal regolamento concentrazioni. E’ questo uno dei passaggi chiave della lettera che il ministero dell’Economia ha inviato in risposta ai chiarimenti chiesti dall’Ue sull’applicazione del Golden Power all’operazione Unicredit-Banco Bpm.
Secondo quanto apprende l’ANSA da fonti vicino al dossier, la risposta – che va contestualizzata con il fatto che con il golden power il governo ha approvato l’operazione, ma con prescrizioni – contiene risposte puntuali sui diversi aspetti: dall’italianità dei due soggetti coinvolti, al contesto russo che ‘impone’, pur senza danneggiare i pagamenti delle aziende italiane, di uscire con asset finanziari dal Paese in guerra con l’Ucraina.
Orcel, “senza chiarezza su Golden Power non procediamo su Bpm”
Senza chiarezza sul Golden Power Unicredit non può andare avanti su Banco e il ceo Andrea Orcel non vede “movimenti in quella direzione”. Alla Mediobanca ceo Conference Orcel ricorda che “c’è il golden power e altri elementi collegati, senza la definizione dei quali nessun azionista vorrebbe che proseguissi”. “Se non sarà chiarito, e da italiano mi dispiace che siamo l’unica banca italiana a cui è stato applicato – aggiunge – non procederemo”.
“Al momento stiamo navigando a vista, ma in generale penso che il business sia solido”. Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Mediobanca Italian Ceo Conference di fronte alle condizioni del mercato. “Siamo cauti, come molti hanno detto prima di me aprile è stato particolarmente volatile, maggio è migliore”.
“Per definizione, la nostra guidance per l’anno migliora. Ora guardiamo al secondo e al terzo trimestre e dobbiamo vedere se, ancora una volta, con tutta questa volatilità e incertezza, riusciremo a mantenere un livello migliore di quello che pensavamo di raggiungere”, spiega Orcel indicando che “se ci riusciamo, significa che la guidance per l’anno può essere aumentata ancora“. Quello che ci ha “sorpreso particolarmente” nel primo trimestre è “che che siamo stati in grado di gestire il calo del margine d’interesse” ma anche che “abbiamo dimostrato di essere in grado di cristallizzare la volatilità con il nostro volume di trading”, rileva il ceo di Unicredit.
Orcel: “Generali quota non strategica, col tempo ne usciremo”
Sull’investimento in Generali “lo ridurremo e ne usciremo nel tempo, la quota non è strategica”. Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Mediobanca Italian Ceo Conference.
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