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Gli italiani spendono il 10% della loro spesa per viaggi, solo lo 0,8% per istruzione
Sempre più italiani spendono una quota importante del reddito disponibile o si indebitano per poter andare in vacanza, salvo poi trovarsi a pagare rate per diversi anni al rientro. Le famiglie italiane destinano il 10% della loro spesa ad alberghi, viaggi e ai ristoranti, mentre solo lo 0,8% delle disponibilità va all’istruzione. Tra le voci più significative dei bilanci familiari, gli alimentari coprono il 15% delle uscite e l’abbigliamento l’8%. Quanto ai finanziamenti, sul totale di 690 miliardi di euro erogati dalle banche alle famiglie (dato di marzo 2025), il 39% (circa 270 miliardi) si riferisce a credito al consumo e prestiti personali (acquisti a rate di automobili, elettrodomestici e viaggi), mentre il 61% (420 miliardi) corrisponde a mutui per acquisto di abitazioni.
I dati su indebitamento e spesa sulle famiglie, elaborati dall’ufficio analisi e ricerche della FABI, sono stati illustrati questa mattina dal segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani, Lando Maria Sileoni, nel corso della trasmissione ‘Mattino Cinque News’ in onda su Canale 5. “È un dato che fa riflettere: le vacanze sono diventate una spesa incomprimibile, considerate un bene primario, irrinunciabile, spesso al di sopra delle possibilità reali. Un vero e proprio effetto social, quello dell’apparenza, che spinge le persone a partire a ogni costo, anche contraendo debiti. Tanti rientrano dalle ferie con davanti anni di rate. È una dinamica pericolosa, aggravata dalla pressione psicologica e dall’ansia di apparire”, ha detto Sileoni.
Secondo i dati Banca d’Italia rielaborati dalla FABI, l’indebitamento delle famiglie è elevato nonostante il risparmio complessivo degli italiani sia cresciuto, nel 2024, a 6.030 miliardi, in crescita di 250 miliardi rispetto al 2023 e di circa 1.200 miliardi rispetto all’era pre-Covid (fine 2019). “C’è una parte d’Italia che mette da parte e un’altra che si indebita per sostenere spese percepite come irrinunciabili. Dentro il credito al consumo ci sono anche le spese per le vacanze – ha aggiunto il segretario generale della FABI – che finiscono col pesare sui bilanci familiari per anni”.
Sileoni ha spiegato che l’aumento dei tassi di interesse, le incertezze economiche e il contesto internazionale spingono molte famiglie a risparmiare, ma il quadro resta sbilanciato. Di qui una serie di consigli del leader del maggior sindacato dei bancari: “Non bisogna fare il turista a tutti i costi col prestito: il rischio è tornare con l’ansia nel bagaglio. Il viaggio finisce in una settimana, la rata dura anni: bisogna chiedersi se una vacanza vale davvero il debito e farsi due conti prima di partire. Bisogna chiedere in banca, non solo a internet: il prestito giusto si sceglie con chi ti guarda in faccia. Il prestito non va demonizzato in assoluto e può essere un’opportunità, ma solo se parte da consigli seri”.
Quanto alle riserve delle famiglie, il segretario generale della FABI ha osservato che la crescita è da ricondurre all’aumento dei tassi d’interesse, che hanno fatto salire il valore degli asset finanziari; al peggioramento prospettive economiche e, quindi, a motivi precauzionali, cioè si accumula per incertezza sul futuro.
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