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Un nuovo ente di riscossione per la gestione e il recupero dei tributi locali, ecco la proposta di Giorgetti
“L’attuazione del federalismo fiscale è un obiettivo molto complesso”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione alla Commissione per il federalismo fiscale. Non solo per la natura stessa del processo che chiama all’azione vari livelli di governo, ma soprattutto “perché si inserisce in un contesto profondamente mutato rispetto a quello originario” e pieno di sfide che “richiedono un approccio flessibile, capace di rispondere tempestivamente alle esigenze del Paese”.
Creare “un nuovo ente di riscossione dedicato esclusivamente alla gestione e al recupero dei tributi locali” è questa l’idea proposta dal ministro. “Il nuovo ente – spiega Giorgetti – potrebbe beneficiare delle economie di scala presenti a livello nazionale, utilizzando il patrimonio informativo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e rafforzando l’interoperabilità delle banche dati. È essenziale che questo nuovo soggetto sia integrato sinergicamente con l’attuale struttura di ADER, per poter trarre beneficio dalle esperienze finora maturate”. In aggiunta, “lavorerà in stretto collegamento con partner tecnologici quali Sogei e PagoPA, per garantire un’integrazione efficace dei processi e delle banche dati esistenti. Il nuovo ente dovrebbe disporre di una struttura informatica avanzata, capace di integrare e incrociare le informazioni necessarie per la determinazione delle posizioni debitorie e per il monitoraggio dei soggetti incaricati delle attività operative”.
Giorgetti ha, poi, specificato, che sebbene l’affidamento della riscossione coattiva all’Agenzia delle entrate “possa risultare vantaggioso per i comuni, soprattutto per quelli di minori dimensioni, grazie alle economie di scala e agli strumenti, anche informatici, potenzialmente più efficaci di cui ADER dispone, non si osserva negli anni un incremento significativo della riscossione attribuibile all’utilizzo di ADER”. Secondo i dati dell’Anci, come ricorda il ministro, la quota comunale del complesso del magazzino ruoli dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è pari a 25 miliardi di euro, di cui circa 6 miliardi esigibili, e si tratta di risorse non distribuite in modo omogeneo sul territorio nazionale, ma al contrario con valori maggiori in alcune regioni, in alcune grandi città e nei comuni medio-piccoli soprattutto delle regioni del Centro-Sud.
Sul tema della riscossione il ministro ha sottolineato “l’evidente correlazione tra l’incapacità di riscossione e il dissesto e predissesto degli enti locali”. Si tratta di una situazione non facile – ha continuato- poiché “la normativa che si riferiva ad una situazione di 20 o 30 anni fa oggi non è più fattuale. O c’è l’incapacità dei Comuni di gestirsi in casa loro o anche che l’Agenzia delle entrate riscossione tra perseguire 250 di Tari e 250.000 di Irpef probabilmente dedica energie da un’altra parte”. “Non ho la soluzione definitiva”, ha aggiunto, proponendo due possibilità: “o una sezione dedicata di Ader o una sezione dedicata con partecipazione di Anci direttamente negli enti locali. Altrimenti da questa trappola non ne usciamo”.
E infine, sul tema della determinazione dei Lep, “il più delicato in assoluto”, il ministro ha dichiarato di essere assolutamente “impegnato e determinato a fare uno sforzo” per arrivare finalmente alla loro definizione. Già lo scorso 19 maggio, ricorda Giorgetti, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge “recante la delega al Governo per la determinazione dei Lep, che stabilisce un percorso regolato da vincoli finanziari, temporali e procedurali. Il testo in via di perfezionamento istruttorio sarà a breve tramesso alle Camere“.
In particolare, sarà stabilito che ogni decreto legislativo dovrà essere supportato da una relazione tecnica che ne certifichi la neutralità finanziaria e che chiarisca in modo preciso i nuovi oneri e le relative coperture, senza i quali l’adozione dello stesso rimane vincolata alla previa approvazione delle risorse necessarie. Fondamentale, difatti, è “la definizione dei Lep e dei correlati costi e fabbisogni standard” al fine di assicurare l’efficienza nella distribuzione delle risorse, promuovere la coesione territoriale e garantire il rigoroso rispetto degli equilibri di bilancio”. La determinazione dei Lep rappresenta la “condizione necessaria per il superamento del criterio della spesa storica e per l’introduzione di un sistema di finanziamento fondato sui fabbisogni standard, assicurando equità distributiva e coesione territoriale attraverso parametri oggettivi di efficienza”, ha concluso Giorgetti.
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