Rinnovo Patente? Facile ed Economico

image

Panetta: “Nei prossimi mesi la politica monetaria dovrà restare improntata a flessibilità e pragmatismo”

Occorre “disinnescare” il protezionismo e i dazi per evitare effetti sui mercati e sulle banche e una “nuova recessione”. E’ il monito del presidente dell’Abi Antonio Patuelli nella sua relazione all’assemblea dell’associazione delle banche. “Se si sviluppassero guerre commerciali, i mercati ne soffrirebbero, aumenterebbero le incertezze per le imprese, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente e le banche ne subirebbero gli effetti” spiega.

“Si rischierebbe una nuova recessione. Occorre – ha aggiunto – disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi, misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano il libero mercato, le crescite economiche e sociali e la prosperità globale”.   

“L’economia italiana continua a dare segnali positivi” e dopo il “+0,3% del Pil nei primi tre mesi” il 2025 “ha già una crescita acquisita di +0,5% “con il massimo storico per l’occupazione e” dati confortanti per l’inflazione”, afferma il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti nel suo intervento all’assemblea Abi. Le banche italiane si dimostrano tra le più ‘attive’ in Europa per la distribuzione agli azionisti attraverso dividendi e buy-backs. La ‘bacchettata’ alle banche arriva dal titolare del Mef con l’aggiunta di un invito a un “ripensamento delle politiche di distribuzione agli azionisti” in modo da migliorare l’erogazione del credito a famiglie e imprese. “È evidente come gli eccezionali rendimenti totali riconosciuti agli azionisti negli ultimi due anni sono stati possibili anche grazie alle garanzie pubbliche prestate in occasione del Covid“. Giorgetti quindi aggiunge: “Diviene allora lecito domandarsi se non si sia di fronte a un eccesso di ‘finanziarizzazione’ e se non sarebbe stato – e sia tuttora – meglio, non solo per la collettività ma anche per gli azionisti, reinvestire parte di queste risorse per rafforzare i presidi patrimoniali ed essere così in grado di “fare banca” al meglio”.

“Nei prossimi mesi la politica monetaria dovrà restare improntata a flessibilità e pragmatismo”, afferma il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta secondo cui “il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento segna un progresso significativo, ma il quadro resta esposto a molteplici rischi. In questo contesto, sarà fondamentale continuare a valutare di volta in volta le prospettive e i rischi per la stabilità dei prezzi”.

“Nei prossimi mesi la politica monetaria dovrà restare improntata a flessibilità e pragmatismo”, afferma il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento all’assemblea dell’Abi secondo cui “il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento segna un progresso significativo, ma il quadro resta esposto a molteplici rischi. In questo contesto, sarà fondamentale continuare a valutare di volta in volta le prospettive e i rischi per la stabilità dei prezzi”.

L’Europa ha “nuove opportunità” nello scenario odierno dove “cresce l’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale e gli investitori sono alla ricerca di alternative al dollaro e ai mercati americani, avviando – seppur gradualmente – un parziale riorientamento dei portafogli globali“, afferma Panetta. Si tratta di “opportunità che potranno essere colte solo rilanciando con determinazione il progetto di integrazione, completando il mercato unico e adottando politiche comuni per l’innovazione, la produttività, la crescita” ha esortato.

“In un mondo che cambia, l’Europa ha le risorse per svolgere un ruolo da protagonista”. E’ questa l’esortazione del governatore della Banca d’Italia secondo cui “il disegno resta incompiuto” e “solo un’integrazione piena lungo tutte le dimensioni potrà generare benefici concreti per cittadini e imprese”. Panetta è tornato a chiedere “l’introduzione di un titolo pubblico europeo” per rendere pienamente operativa “l’unione del mercato dei capitali”, “i cui progressi finora non hanno soddisfatto le attese”. Secondo stime condotte in Banca d’Italia, ha spiegato “un mercato dei capitali integrato e fondato su un titolo comune privo di rischio potrebbe ridurre di mezzo punto percentuale il costo del finanziamento per le imprese, stimolando investimenti aggiuntivi per 150 miliardi di euro l’anno. Già solo questo, a regime, si tradurrebbe in un incremento del Pil europeo dell’1,5 per cento”.

Leggi anche/ Ue, Meloni ha giocato d’azzardo sulla mozione contro Ursula. I veri motivi del non voto di Fratelli d’Italia – Affaritaliani.it

Rinnovo Patente? Facile ed Economico

Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet