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Tajani alla Camera, l’informativa su Gaza
“Come sapete, il piano Trump prevede il dispiegamento a Gaza di una Forza internazionale di stabilizzazione (Isf). Come hanno confermato anche il Presidente del Consiglio e il ministro della Difesa, l’Italia è pronta a fare la propria parte, forte della solida e riconosciuta esperienza maturata negli anni in tanti quadranti internazionali complessi. Naturalmente il Parlamento verrà coinvolto in tutte le decisioni che riguarderanno la nostra partecipazione alla Isf e mi auguro che su questo argomento si possa trovare una unità di intenti tra tutte le forze politiche”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’informativa alla Camera.
“Il successo dell’iniziativa di pace avviata dal Presidente degli Stati Uniti potrebbe davvero costituire una svolta storica che cambia il volto del Medio Oriente e quindi del Mediterraneo. Un successo ancora legato ad un filo, molte sono le variabili che ancora non sono state definite, dal ritorno delle salme degli ostaggi assassinati fino alle modalità effettive dello smantellamento della struttura militare di Hamas. Tuttavia quel filo di speranza si sta rivelando solido perché interpreta la volontà di pace di popolazioni che hanno sofferto moltissimo da una parte e dall’altra. Da qui tante, troppe vittime innocenti e tanti sopravvissuti che chiedono cibo, cure mediche e soprattutto sicurezza e speranza per un futuro della loro terra. Oggi questa è la grande speranza che si affaccia. Quel futuro potrebbe finalmente essere a portata di mano”, ha detto Tajani.
“Oggi finalmente ci sono le condizioni per una Gaza liberata dall’incubo di Hamas e affidata provvisoriamente ad un controllo internazionale con l’attiva partecipazione dei Paesi islamici. Tutto questo nella prospettiva di giungere ad uno Stato palestinese vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato ad una Autorità nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi. Uno Stato pacifico riconosciuto da Israele e che riconosca Israele. Il riconoscimento dello Stato della Palestina, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, è ora più vicino”.
“Il governo italiano ha sostenuto questo difficile percorso fin dall’inizio. Lavorando con pazienza e concretezza, con due obiettivi molto chiari: mantenere sempre vivo il dialogo tra le parti e alleviare, per quanto possibile, le sofferenze della popolazione civile palestinese. Rivendico oggi con orgoglio la nostra azione. Abbiamo potuto svolgere un ruolo attivo perché in questi mesi abbiamo preservato canali di dialogo sia con Israele sia con l’Autorità nazionale palestinese, sono pochissimi i Paesi che possono dire di aver fatto altrettanto. Abbiamo costruito ponti a dispetto di chi voleva tagliarli. È così che si lavora per la pace, giorno dopo giorno, con una paziente opera di tessitura, senza sventolare bandiere e senza cedere al clamore e ai proclami. La presenza del Presidente del Consiglio Meloni lunedì a Sharm El Sheikh per la firma degli accordi di pace testimonia che il nostro Paese ha svolto un ruolo riconosciuto ed apprezzato da tutti i nostri partner, a partire dagli Stati Uniti”.
“Oggi pomeriggio avremo una riunione governativa sulla ricostruzione di Gaza.” È infatti cruciale consolidare ora le condizioni perché la pace resista nella prospettiva di due Stati che convivono in pace e sicurezza. Credo che nessuno vorrà davvero tornare indietro e l’Italia è pronta a fare la sua parte. Già dallo scorso anno abbiamo finanziato con 5 milioni la pianificazione per la ricostruzione da parte dell’Autorità nazionale palestinese, mettendo a disposizione le eccellenze dell’università di architettura di Venezia. Una squadra di esperti è già al lavoro per gettare le fondamenta della pianificazione. Una missione tecnica della cooperazione italiana sarà a Ramallah nei prossimi giorni per proseguire nel raccordo con l’Anp”.
“In questa fase è fondamentale portare assistenza immediata alla popolazione. Per questo lavoriamo per rafforzare e ampliare Food for Gaza, coinvolgendo tutte le migliori forze del sistema italiano che ho voluto riunire al ministero all’indomani della cerimonia di Sharm El Sheikh. Stiamo lavorando per un nuovo invio urgente di aiuti alimentari. Il più grande finora realizzato”, ha proseguito Tajani.
“Abbiamo già definito un primo pacchetto di aiuti da 60 milioni di euro dedicato alla sicurezza alimentare, alla sanità, all’assistenza dei malati feriti e mutilati e in tema di formazione per sostenere la costruzione della nuova leadership palestinese in ambito sanitario. Attraverso una stretta collaborazione sinergica con il ministro dell’Università Bernini, metteremo a disposizione le eccellenze dei nostri ospedali come il Bambin Gesù, il Gemelli, il Rizzoli di Bologna o il Meyer di Firenze. Faremo anche rete con gli ospedali italiani in Egitto, in Giordania, eccellenze assolute che vogliamo rafforzare e valorizzare in collaborazione anche con il ministro della Sanità”, ha affermato.
“Esprimo tutta la mia solidarietà ai due giornalisti feriti dai manifestanti” a Udine “e a tutti i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri” che ieri sera hanno garantito la sicurezza.
Applausi bipartisan da parte dei deputati in Aula alle parole del ministro degli Esteri sulla lotta all’antisemitismo e sulla morte dei tre carabinieri nell’esplosione di ieri nel Veronese. Seduti sugli scranni del governo, oltre al titolare della Farnesina sono presenti Matteo Perego, sottosegretario alla Difesa; Tullio Ferrante, sottosegretario alle Infrastrutture e Giorgio Silli, sottosegretario agli Esteri.
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen sarà a Roma il 7 novembre. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’informativa sul Medio Oriente al Senato.
“La politica di ascolto e ricerca di soluzioni” del governo “sarà anche la cifra dei prossimi Dialoghi Mediterranei, dove riunirò i ministri degli Esteri della regione. In una città, Napoli, crocevia del Mediterraneo, che quest’anno compie 2500 anni”, ha ricordato Tajani, aggiungendo che sarà presente anche la ministra degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian.
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