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Rita Poggi smentisce l’albergatore: “Marco era con noi in Trentino”
«È un momento molto difficile, ci amareggia sentire che si butta fango sulla nostra famiglia, su Chiara, su nostro figlio e su di noi». Con queste parole, la madre di Chiara Poggi è intervenuta durante la trasmissione Ore14 su Rai2, rispondendo all’ennesima teoria alternativa sul delitto di Garlasco, rilanciata da alcuni media negli ultimi giorni.
La signora Rita ha ribadito la fiducia nella verità stabilita dalla magistratura, che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi per l’omicidio della figlia nel 2007. Al centro delle polemiche, un articolo pubblicato da un settimanale che mette in dubbio la presenza in Trentino del fratello minore di Chiara, Marco Poggi, nei giorni del delitto. «Vedremo col nostro avvocato se muoverci in qualche modo. Non possiamo accettare che continuino a buttare fango su di noi», ha dichiarato la madre della vittima.
Rispondendo in modo netto, ha chiarito: «Nostro figlio era in vacanza con noi. In quell’articolo sono state scritte tante falsità. Vedremo, per ora preferisco non dire altro». E ha aggiunto che la famiglia non è mai stata contattata prima della pubblicazione: «Abbiamo trovato l’articolo sul giornale e basta. Tante cose ci hanno ferito: la storia del piccione, poi si è parlato addirittura di un amante di Chiara. A quel punto abbiamo deciso di porre un limite».
Ipotesi alternative e sospetti, Rita Pogig: “Regia dietro tutto questo? Probabilmente…”
Alla domanda del conduttore Milo Infante sull’eventuale presenza di una “regia” dietro il proliferare di ipotesi alternative e sospetti, la signora Poggi ha risposto con cautela: «Non so se c’è una regia dietro tutto questo, probabilmente qualcosa c’è, ma non spetta a noi dirlo».
Prima del suo intervento, erano stati gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, a prendere posizione con una nota dura: «Non c’è limite alla fantasia, né alla volontà di vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte. Dispiace che la Procura di Pavia non abbia sinora sentito il bisogno di intervenire, nemmeno di fronte alle innumerevoli falsità che leggiamo ogni giorno, frutto dell’iniziativa di soggetti privi di qualsiasi scrupolo».
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